Prossimo governo: quando si formerà? Le tappe di avvicinamento
Prossimo governo: quando si formerà? Ultimare lo spoglio dei voti, quindi, determinare la consistenza dei partiti in Parlamento è solo il primo di una lunga serie di passaggi che, alla fine, porteranno alla nascita del nuovo esecutivo. Ecco quali sono i passaggi istituzionali che si concretizzeranno nel giro di alcune settimane.
Nuovo Parlamento in carica dal 13 ottobre
Quando si formerà il prossimo governo? Terminata la conta delle schede, dunque, prosegue il processo di assegnazione a ciascuna forza politica degli scranni a Montecitorio e Palazzo Madama (per conoscere tutti gli eletti ci vorrà ancora qualche giorno): adesso bisogna aspettare il 13 ottobre perché il nuovo Parlamento possa insediarsi ufficialmente (le Camere devono essere convocate entro 20 giorni dal voto: la data del 13 ottobre era sta scelta dal Quirinale contestualmente a quella delle Politiche).
In pratica, il 13 ottobre tutti coloro che hanno conquistato uno scranno nell’una o nell’altra aula saranno proclamati parlamentari (si capirà definitivamente chi è stato eletto e dove, in quale collegio, se uni o plurinominale). A questo punto le dimissioni del Governo Draghi, presentate già a luglio ma respinte da Mattarella per consentire al Presidente del Consiglio di svolgere l’ordinaria amministrazione, diventeranno effettive. D’altra parte, è chiaro che bisognerà aspettare la nomina del prossimo governo e del prossimo inquilino di Palazzo Chigi per assistere al vero e proprio passaggio di consegne.
Quando si formerà il prossimo governo? Le tappe di avvicinamento
Prima di approvare la formazione del prossimo governo, i parlamentari saranno chiamati ad adempiere ad un altro importante compito: eleggere i Presidenti di Camera e Senato. Sulla scorta di quanto avvenuto nella scorsa legislatura, ci vorranno almeno una ventina di giorni (successivamente si nomineranno i vicepresidenti, i questori e i segretari delle due camere). Superato questo passaggio, Il Colle può far partire le consultazioni con i partiti in merito alla formazione del nuovo esecutivo.
Ecco allora che il Presidente della Repubblica si riunirà prima con i neoeletti Presidenti di Camera e Senato e poi con le forze politiche. Dalle urne è emersa una maggioranza decisamente evidente: con tutta probabilità, il Capo dello Stato darà il mandato al leader della coalizione di centrodestra Giorgia Meloni. Quest’ultima dovrebbe accettare l’incarico con riserva, effettuare un’ultima ricognizione sulla possibilità di formare una maggioranza, infine, tornare da Mattarella per sciogliere la riserva e fornire la lista dei ministri (spetta al Presidente della Repubblica nominarli, gli è garantito il diritto di porre il veto). Una volta che saranno firmati i decreti di nomina del Presidente del Consiglio e dei suoi ministri, il governo ha dieci giorni per chiedere la fiducia in Parlamento.
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