Fdi spopola tra operai e commercianti, il Pd tra i laureati e il M5S tra i giovanissimi. Sono queste le evidenze emerse dall’analisi dei flussi elettorali per segmenti elaborata da Ipsos e pubblicata dal Corriere della Sera. Oltre a sottolineare l’erosione dei voti rispetto alle Politiche del 2018 di alcune forze politiche (il M5S ha perso 6,4 milioni di voti e la Lega 3,2 milioni mentre Fdi ne ha guadagnati 5,8 milioni), Ipsos ha dato un volto a questi voti. E così si scopre che il Carroccio è stato abbandonato dalla sua base elettorale di riferimento: appena il 4,7% dei commercianti ha votato il partito di Salvini. La maggior parte (30,2%) ha dato la propria preferenza alla nuova leader del centrodestra: Meloni.
Fdi è stato inoltre il partito più votato tra chi ha una condizione economica elevata e chi bassa, confermando così la sua trasversalità a danno di Lega e Pd. Come spiega Nando Pagnoncelli di Ipsos: “Fino a poche settimane fa questo primato era del Pd, poi c’è stato l’effetto novità di Meloni a fare da traino”. La numero uno di Fdi, conferma l’istituto demoscopico, è avanti in tutti i segmenti sociali, piace all’operario e all’imprenditore. Se invece andiamo a vedere l’età scopriamo che gli elettori più giovani (18-34 anni) hanno premiato soprattutto M5S (20,9%) e Pd (18,7%). A spiegare come mai questa tendenza è sempre Pagnoncelli: “I Cinque Stelle vanno forte tra i giovani, tra i quali va considerato come la prospettiva occupazionale rappresenti un miraggio”. Su di loro ha fatto dunque presa un programma con al centro reddito e salario minimo. I giovani sono però anche il segmento che più si è rifugiato nell’astensione. Infine il capitolo istruzione. Il Pd si conferma il partito più attrattivo per quanto riguarda i laureati (24,8%) mentre Fdi da chi ha un livello di scolarità basso (29%).
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