Secondo questa analisi FdI pesca molto tra i leghisti, il M5S tra gli indecisi
Rappresenta uno dei divertissement dell’analisi post voto in seguito alle elezioni politiche. Da chi ha preso voti quel partito?
L’Istituto Cattaneo non usa i sondaggi per stimarli, ma il metodo Goodman, ovvero un’analisi statistica dei risultati delle sezioni elettorali di alcune grandi città.
E infatti i dati finali differiscono in base ai centri urbani per cui sono stati raccolti.
Tra quelli più sorprendenti, perché in parziale contrasto con le evidenze delle rilevazioni demoscopiche, vi sono quelli che si riferiscono ad Azione e Italia Viva.
Secondo l’Istituto Cattaneo la percentuale dei voti proveniente dal centrodestra nel caso del Terzo Polo è stata decisamente rilevante, almeno del 40%, con un massimo a Napoli, del 51%, visto che qui il 33% del consenso verrebbe da Forza Italia, il 13% dalla Lega e l’5% da Fratelli d’Italia.
Il confronto è effettuato con le europee del 2019.
Allora, per esempio, il 52% degli attuali elettori del Terzo Polo avevano scelto il Pd a Padova. Mentre a Bologna il 27% aveva votato +Europa.
Al Sud, dove il panorama del consenso è sempre più liquido, il Terzo Polo ha preso voti anche dalla Sinistra più radicale.
In generale il PD è il maggior “fornitore” di voti per Renzi e Calenda, seguito da Forza Italia e poi da +Europa e Fratelli d’Italia, in particolare nel Mezzogiorno.
Parliamo comunque di cifre molto piccole nel complesso. Il 24% dei votanti del Terzo Polo a Catania significa il 24% del 4,43%, quindi comunque meno dell’1%
Da dove viene il voto al M5S e a Fratelli d’Italia nelle ultime elezioni politiche
Fratelli d’Italia ha più che compensato queste piccole perdite guadagnando il voto di una parte molto rilevante di quanti nel 2019 avevano dato la vittoria alla Lega.
A Padova ben il 70% del suo consenso viene da ex elettori del partito di Salvini. Anche nel resto del Nord dalla Lega arriva più del 50% dei voti.
A Napoli anche dal PD (il 21%) e a Salerno e Catanzaro molto anche dall’astensione. A Catania riesce anche a prendere il 31% delle preferenze dal Movimento 5 Stelle.
Il Movimento 5 Stelle, appunto. Nonostante abbia preso poco meno che alle europee 2019 non c’è grande coincidenza tra il voto di allora e quello di oggi. Se infatti una parte dei pentastellati del 2019 si è spostata altrove, verso l’astensione, il M5S di oggi prende dal non voto una quota importantissima del consenso. Ben il 65% a Catania, il 49% a Brescia, il 46% a Napoli.
A Bologna “ruba” anche al Pd, come a Padova, mentre a Torino e Catanzaro dalla Lega, ma i flussi maggiori sono dall’astensione e dal M5S stesso
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