Presidenti delle Camere: come si eleggono e favoriti. Ultime notizie

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Presidenti delle Camere: come si eleggono e favoriti. Ultime notizie

L’elezione dei Presidenti delle Camere passaggio fondamentale in vista della formazione del nuovo esecutivo. Solo una volta scelti i vertici di Montecitorio e Palazzo Madama si potranno calendarizzare le consultazioni al Quirinale. Una panoramica veloce sulle regole e sui nomi dei favoriti.  

Presidenti delle Camere: partita chiusa entro il weekend?

L’elezione dei Presidenti delle Camere il primo atto ufficiale del Parlamento appena insediatosi ma anche un passaggio fondamentale in vista delle consultazioni per la formazione del nuovo esecutivo. Infatti, insieme ai presidenti dei gruppi parlamentari, i vertici di Montecitorio e Palazzo Madama saranno le prime figure ad essere interpellate dal Colle in merito alla nascita del prossimo Governo. Per quanto riguardale tempistiche dell’elezione, il processo avrà inizio giovedì 13 ottobre, durante la prima seduta di Camera (a partire dalle ore 10) e Senato (dalle 10.30 in poi). Di solito viene eletto per primo il Presidente del Senato poi quello della Camera (non di rado il giorno dopo a quello dell’insediamento delle aule).

La prima seduta a Palazzo Madama, in teoria, dovrebbe essere presieduta da Giorgia Napolitano, in quanto membro più anziano nell’emiciclo. Tuttavia, a causa delle sue condizioni di salute, verrà sostituito: probabilmente, a prendere il suo posto sarà Liliana Segre. Per eleggere il Presidente del Senato serve la maggioranza assoluta (101 voti) nei primi due scrutini (cioè quelli che dovrebbero tenersi durante la prima seduta). Al terzo scrutinio serve la maggioranza assoluta dei voti dei presenti per essere eletti (con le schede bianche che vengono considerate voto valido). Nel caso in cui nessuno riesca a superare tale soglia, al quarto scrutinio si procede con il ballottaggio tra i due candidati più votati in quello precedente: viene eletto chi prende più voti o il più anziano in caso di parità. La prima seduta della Camera, invece, verrà presieduta da Ettore Rosato, in quanto vice presidente anziano nella scorsa legislatura. Durante i primi tre scrutini servono i due terzi dell’aula per essere eletti, dal quarto scrutinio basta la maggioranza assoluta, cioè la metà dei deputati più uno (in questo caso 201 voti).

FdI punta su Palazzo Madama, Montecitorio alla Lega?

Presidenti delle Camere: le trattative all’interno del centrodestra sono cominciate ancora prima della chiusura delle urne vista la vittoria annunciata dello schieramento. Anche se si è ancora al livello delle indiscrezioni, in pole per l’elezione al Senato sembrano esserci La Russa (FdI) e Calderoli (Lega). In base al risultato di Palazzo Madama si capirà meglio la direzione del voto a Montecitorio: considerando il forte pressing di Fratelli d’Italia per l’elezione di La Russa, la Presidenza della Camera potrebbe andare a un leghista tra Giorgetti, che però la Meloni preferirebbe impiegare nella sua squadra di governo, e Molinari.

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