La crisi della carta stampata e le nuove vie del giornalismo

Pubblicato il 18 Ottobre 2022 alle 16:13 Autore: Redazione

Il mondo del giornalismo è in piena crisi. Secondo le previsioni più fosche, la carta stampata avrebbe addirittura le ore contate. Due, forse tre anni al massimo. Quando se ne discute nelle redazioni, o nei circoli dei ben informati, l’atmosfera generale è lugubre, più tetra che mai, come se ci si trovasse al capezzale di un moribondo o di un malato terminale. E in effetti, con la chiusura di numerose edicole e il calo di interesse delle persone nei confronti dei giornali cartacei, il giornalismo sembra davvero trovarsi a un punto di svolta, e ben presto si troverà a dover decidere quale indirizzo prendere per evitare di soccombere.

Ciò ha senso soprattutto per i giornali cartacei che non hanno ancora compiuto con successo la propria migrazione online, sfruttando la potenza dei siti internet e dei social media, ma anche per tutte quelle testate che non sono state in grado di intuire i nuovi interessi delle persone, i loro gusti in materia di informazione, sopravvalutando talvolta la loro propensione alla lettura di banali notizie di cronaca, di politica o di costume.

La situazione è particolarmente difficoltosa per tutti quei giornali locali che non contano su sovvenzioni statali, e che per anni hanno potuto contare sulla presenza di numerose edicole nei singoli comuni, e soprattutto sulla fedeltà di alcuni lettori che per anni e anni hanno continuato ad acquistare il giornale, che rappresentava per loro una preziosa fonte di informazioni locali. In queste condizioni, anche la chiusura di una sola edicola può rappresentare un durissimo colpo per queste testate: un centinaio di copie vendute in meno ogni settimana, per loro, significa precipitare in una crisi senza fine, senza riporre un’eccessiva speranza nel fatto che i lettori andranno ad acquistare la loro copia altrove, in un’altra edicola.

Se esiste qualcosa di più solido e sicuro della crisi, quel qualcosa è proprio il carattere abitudinario delle persone, e in particolare degli italiani, che non rinuncerebbero alle loro comode abitudini nemmeno per tutto l’oro del mondo. Ecco un altro punto di vista estremamente interessante sulla crisi del giornalismo: https://www.termometropolitico.it/1435436_quel-dettaglio-che-si-omette-sempre-parlando-di-crisi-del-giornalismo.html.

Testate locali e nazionali

Tutte queste testate – comprese quelle di diffusione nazionali, per le quali la situazione è tutt’altro che rosea -, saranno dunque costrette a trasferire la maggior parte dei loro contenuti online, dedicando sempre più tempo all’elaborazione di strategie di comunicazione che consentano di aumentare il numero di views e di utenti unici all’interno dei propri canali online, anche attraverso la realizzazione di contenuti in ottica SEO.

La sfida più ardua, da questo punto di vista, consiste nel soddisfare l’algoritmo di Google che sembra premiare un certo genere di contenuti (e di parole chiave), spesso trascurando quasi del tutto la qualità effettiva dello scritto. Non è un caso che gli articoli online presentino una difficoltà minima di comprensione, come se fossero destinati a bambini di seconda o terza elementare: è la dura legge dell’algoritmo, e non c’è nulla da fare.

from PxHere

Una parte sempre più consistente del lavoro, in questo senso, dovrà essere dedicata alla realizzazione di titoli efficaci ed eye catching, capaci di attirare lo sguardo delle persone e di indurli a cliccare per leggere l’articolo nella sua interezza. Ecco qualche consiglio sulla creazione di contenuti efficaci: https://www.inretedigital.it/social-network-per-aziende-come-creare-contenuti-efficaci/.

Ma la parte più importante del lavoro sarà quella dedicata ai contenuti. Non bisogna infatti dare per scontato che le persone siano interessate a leggere le solite notizie di cronaca, con gli aridi aggiornamenti comunicati dalle amministrazioni comunali o regionali, o perfino dallo Stato. Si deve capire che alle persone, al giorno d’oggi, interessano soprattutto le storie, quelle peculiari narrazioni giornalistiche in grado di risvegliare sentimenti ed emozioni che da tempo non trovano alcuno sfogo.

I contenuti più adatti

Questo formato di contenuto, realizzato in ottica di storytelling, è certamente uno di quelli che riscuote più successo, sulla carta e online, ma non è il solo. Sui siti internet funzionano anche i contenuti testuali che risolvono i problemi pratici delle persone, o che gli spiegano dettagliatamente qualcosa, analizzando la questione con il più attento rigore giornalistico. Anche le guide sono molto utili, specialmente se vengono scritte seguendo i principi del brand journalism.

Qualcosa di molto simile si può notare su alcuni dei migliori portali dedicati al gioco d’azzardo online, che oltre a offrire ampi assortimenti di giochi da casinò e di slot machines da provare anche gratuitamente – e in maniera totalmente sicura -, presentano anche dei contenuti testuali realizzati dagli esperti a disposizione del sito, un vero e proprio team composto da professionisti del settore, che attraverso i metodi narrativi tipicamente utilizzati dai giornalisti spiegano nel dettaglio il funzionamento dei singoli giochi, la procedura d’iscrizione, il riscatto dei bonus e molto altro.

Per risollevarsi dal baratro in cui sta per precipitare, il giornalismo dovrà aggrapparsi con tutte le sue forze alla roccia del web, senza lasciarla andare mai.

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