Sondaggi Tp: contrasti Berlusconi Meloni, per il 47,3% degli italiani leader FI non abituato ad essere il numero due
Sondaggi Tp: contrasti Berlusconi Meloni, per il 47,3% degli italiani leader FI non abituato ad essere il numero due
L’elezione di Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana come presidenti di Senato e Camera divide gli italiani. Il 49,2% non approva la scelta fatta soprattutto perché, a loro dire, le persone elette “hanno idee estremiste e lontane dai valori costituzionali” (41,1%). Tra chi invece approva (48,4%), il 37,5% ritiene i nuovi presidenti “persone degne che rispecchiano l’orientamento della maggioranza di governo” mentre il 10,9% pensa che “forse sarebbe stato meglio scegliere esponenti più moderati della maggioranza”. Sono alcune evidenze emerse dal sondaggio settimanale realizzato da Termometro Politico tra il 18 e il 20 ottobre.
Sul perché dei recenti contrasti tra Berlusconi e Meloni gli italiani sembrano avere le idee piuttosto chiare: per il 47,3% il leader di Forza Italia non è abituato ad essere il numero due. Per il 22,4% ci sarebbero invece dietro motivi personali con “Berlusconi interessato a dare posti di prestigio a singoli esponenti della sua cerchia più ristretta” mentre per il 16,4% “Berlusconi vorrebbe semplicemente aumentare il peso strategico del suo partito nella maggioranza”. Pochi pensano che i motivi dello scontro si celino dietro ad una differenza di vedute tra i due leader (6,6%) oppure dalla volontà di Meloni di marcare il territorio come nuova numero uno del centrodestra (4,4%).
In merito all’imbrattamento dei Girasoli di Van Gogh, il 71,5% condanna duramente l’azione degli attivisti definendo il gesto “spregevole oltre che illegale” che “non aiuta la causa ambientalista, ma anzi, la danneggia”. A giustificare “l’attacco” è solo l 15,4%.
Anche sulla collocazione del nostro Paese nel panorama delle alleanze internazionali gli italiani mostrano pochi dubbi. Il 47,6% ritiene che l’Italia debba avvicinarsi alle posizioni dei Paesi Ue, il 7% alla Russia, il 5,1% agli Usa, l’1,9% alla Cina e il 21,1% “di volta in vota a Paesi diversi in base a chi è più vicino ai nostri interessi”. C’è poi una percentuale di “sovranisti” (14,9%) secondo cui l’Italia può dire la sua nel mondo anche senza appoggiarsi ad altri Paesi.
Nel giorno in cui Giorgia Meloni probabilmente riceverà l’incarico di formare il governo, l’indice di fiducia nei suoi confronti come prossima premier rimane ampiamente sotto il 50% (44,8%).
Infine le intenzioni di voto. Fratelli d’Italia continua a crescere ora è al 27,6%. Pesante il calo per il Pd che passa dal 18,4% al 17,8%. Flette al 16,3% il Movimento 5 Stelle mentre la Lega cresce all’8,7%. Azione/Italia Viva avanza di quattro decimi all’8,2% mentre Forza Italia indietreggia al 7%. La lista Verdi/Sinistra Italiana è al 3,7%, +Europa sfiora la soglia di sbarramento (2,9%), seguono Italexit (1,9%), Unione Popolare (1,5%) e Italia Sovrana (1,3%).
Sondaggi Tp: nota metodologica
Sondaggio realizzato con metodo CAWI, 3400 interviste raccolte tra il 18 e il 20 ottobre 2022.
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