Caro luce e gas: priorità del Governo Meloni. Le ipotesi in campo
Caro luce e gas: il Governo Meloni si è insediato ufficialmente. Il nuovo esecutivo si mette subito al lavoro sulla Legge di Bilancio 2023: prima dell’approvazione della Finanziaria per il prossimo anno, però, sicuramente arriverà un intervento di emergenza per affrontare l’aumento del costo dell’energia. Un nuovo decreto bollette già entro ottobre? Ecco le ipotesi in campo.
Caro luce e gas: priorità del Governo Meloni. Le ipotesi in campo
Caro luce e gas: il Governo Meloni si è insediato ufficialmente. Il nuovo esecutivo, come previsto viste le strette tempistiche di approvazione, si è subito messo al lavoro sulla Legge di Bilancio per il prossimo anno: fondamentale in previsione della stesura definitiva il confronto tra il titolare uscente del MEF Franco e il nuovo ministro dell’Economia Giorgetti dopo il passaggio di consegne Draghi-Meloni. Secondo quanto riferisce la stampa nazionale, in parallelo alla Finanziaria, Giorgetti ha messo in cantiere anche un nuovo decreto centrato sul contenimento del costo dell’energia.
Sulla scorta del Decreto Aiuti Ter, dovrebbe prevedere un’estensione dei crediti d’imposta per l’acquisto di energia dedicato alle imprese e ai negozi per il mese di dicembre (la misura scade il 30 novembre). Di 5 miliardi in tutto il costo dell’iniziativa. Tuttavia, nel provvedimento dovrebbe trovare spazio anche un nuovo intervento specificamente dedicato ad abbassare il peso delle bollette sulle tasche degli italiani
Bonus sociale scollegato dalla richiesta Isee?
Caro luce e gas: il nucleo del prossimo decreto bollette, quindi, un importante intervento a favore delle aziende ma non dovrebbe mancare anche una misura dedicata alle famiglie italiane e, soprattutto, a quelle a basso reddito. D’altra parte, il ragionamento del Governo Meloni è in fase iniziale chiaramente. Detto ciò, stando alle ultime indiscrezioni, pare che l’idea sia quella di potenziare il Bonus Bollette. Attualmente è garantito alle famiglie con Isee inferiore ai 12mila euro: tuttavia, l’esecutivo vorrebbe introdurre un meccanismo che ne permetta l’attribuzione in modo ancora più “automatico”.
Lo stesso Giorgetti avrebbe più volte fatto presente la questione a Draghi: per farla breve, molte famiglie che potrebbero ricevere il Bonus non sanno della sua esistenza, dunque, non richiedono l’Isee rimanendo escluse dalla platea dei beneficiari. Ecco il ragionamento su cui dovrebbe concentrarsi il nuovo inquilino del dicastero di via XX settembre nei prossimi giorni dovrebbe incentrarsi su come fare arrivare il Bonus sociale a tutti gli aventi diritto scollegandolo dalla richiesta della certificazione Isee.
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