Adeguamento Pensioni 2023. C’è conferma e percentuale. I dettagli
Pensioni indicizzate dal 2023. C’è la conferma e la percentuale. I dettagli
Buone notizie per i pensionati di tutta Italia. In giornata è stata ufficializzata la decisione di aumentare le pensioni indicizzandole all’inflazione di quest’anno. L’adeguamento delle pensioni è passato ufficialmente da un decreto ministeriale firmato dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Considerata la crisi inflattiva, è facile capire che si tratterà di un adeguamento da record, per mantenere il più stabile possibile il reddito reale dei pensionisti.
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Adeguamento pensioni: benefici per tutti. Adeguamento da record
L’adeguamento sarà pieno (100%) per gli assegni che arrivano a 4 volte al minimo stabilità dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, fissato alla cifra di 525,38 euro. L’adeguamento scenderà al 90% per i trattamenti compresi tra 4-5 volte il minimo e al 75% per le pensioni sopra la soglia di 5 volte il minimo pensionistico. Un adeguamento che porta con sé, quindi, un elemento di progressività.
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Stando all’ultimo dato fornito dall’ISTAT su cui si basa l’adeguamento, l’incremento sarà del 7,3% sul lordo della mensilità. Una percentuale – quella dell’inflazione – che se dovesse salire, garantirebbe un conguaglio a posteriori ai pensionisti. Andando sui numeri reali, si parla di un incremento netto di 38 euro per le pensioni minime; e ancora, di 52 euro per chi riceve ogni mese 1.000 euro lordi.
C’è da dire che, in ogni caso, per quanto sia un adeguamento da record, ci sono alcune pensioni che rimangono ancora al di sotto della soglia di povertà, stabilita attorno ai 780 euro e che rappresenta, in definitiva, il massimo ottenibile dal reddito o dalla pensione di cittadinanza.