Pensioni ultime notizie: verso la prima manovra. Le misure
Tra i temi caldi sul tavolo del Consiglio dei Ministri c’è il nodo pensioni (QUI la nostra pagina speciale sull’argomento). Come abbiamo già detto in altri articoli precedenti, l’ipotesi è quella di superare l’attuale quota 102 per andare verso quota 103 o anche la quota 41 secca (anni contribuitivi). Oltre a questo, il Governo pensa alle altre misure economiche da mettere in campo per chiudere questo 2023 ed entrare nel vivo dell’attività programmatica del nuovo esecutivo. Dopo l’approvazione dell’innalzamento del tetto al pagamento in contante (passato da 1.000 a 5.000 euro), una misura più ideologica che urgente, il Governo guidato da Giorgia Meloni lavora sugli scaglioni della Flat Tax, sulla revisione del reddito di cittadinanza e sul condono delle cartelle esattoriali.
Pensioni ultime notizie: quota 41 in pole
il numero uno del carroccio Matteo Salvini assicura che “Manterremo gli impegni con il consenso di tutti. In manovra ci saranno l’avvio di Quota 41, l’aumento del tetto della flat tax, la revisione del reddito di cittadinanza e una nuova pace fiscale”. L’idea è che, almeno in un principio, non si parta con una quota 41 secca ma che questa sia accompagnata da un criterio anagrafico (61 o 62 anni di età).
Sulla flat tax e pace fiscale, il distinguo del viceministro Leo
Sulla flat tax, il viceministro Leo afferma che “Bisogna fare chiarezza, viene fatta una confusione la flat tax incrementale e quella sulle partite IVA.” Leo afferma che per gli autonomi è verosimile “l’ipotesi tra 60 e 85mila euro”. Conclude che le cose dovrebbero cambiare 2025 perché “le regole cambieranno e non ci sarà più bisogno dell’autorizzazione dell’UE per entrare nel regime forfettario.” Per la rottamazione delle cartelle esattoriali, invece, Leo parla esplicitamente della rottamazione di cartelle al di sotto dei 1.000 euro e di un rientro al 50% per quelle fino a 3.000 euro. Per le prime in particolare, l’avvio delle pratiche di riscossione pesa maggiormente rispetto all’incasso mancato.
Pensioni e flat tax: il nodo sui fondi
Maurizio Leo comincia dagli extraprofitti delle imprese energetiche. “La misura che si applica oggi è del 25%, il regolamento europeo a cui dobbiamo fare riferimento parla del 33% e potremmo attestarci su quella misura o andare anche oltre”. In aggiunta, pare ci sia la possibilità di utilizzare tra i 5 e i 7 miliardi di fondi strutturali dell’Unione Europea, residuali della programmazione 2014-2020.
A questi si aggiunge la praticamente sicura revisione del reddito di cittadinanza, revisione auspicata e “promessa” in campagna elettorale. A parlarne, in questo caso, è il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, che ipotizza di operare immediatamente alcuni cambiamenti. Per Durigon, “Si deve scongiurare che diventi un reddito vitalizio a quelle persone che vogliono lavorare”. Si prospetta un risparmio di circa 1 miliardo di euro.