Legge di Bilancio: via a obbligo di POS per piccole transazioni
Dopo aver provato ad inserire l’aumento del tetto ai pagamenti in contante nel primo decreto legge del Governo Meloni, la legge di bilancio per il 2023 prevede un passo indietro circa l’obbligo di accettare pagamenti via POS. Nella bozza attuale si chiarisce che, fino ai 30 euro, gli esercenti non avranno l’obbligo di accettare i pagamenti via carta.
Legge di bilancio, via obbligo di accettare transazioni via POS inferiori a 30 euro
Già per i tabaccai era stato sospeso l’obbligo di accettare pagamenti via POS, per via del già ristretto margine di guadagno sulla vendita di generi di monopolio, valori postali e bollati. Per tutti gli altri, invece, per chi rifiuta il pagamento elettronico sanzione di 30 euro aumentata del 4% del valore della transazione. La sanzione, inoltre, non sarebbe elevata grazie ad accertamenti, ma su base della denuncia degli utenti e consumatori. Questo ha chiaramente limitato oltremodo il numero di sanzioni elevate, per via della farraginosità del processo. Al netto di questi elementi già presenti prima della legge di bilancio, gli esercenti saranno nuovamente liberi – in moltissimi casi – di rifiutarsi di accettare pagamenti con il POS. Si tratta di un “passo indietro” rispetto alle modifiche introdotte dal Governo Draghi che, solo a 10 anni dall’introduzione dell’obbligatorietà del POS (Governo Monti), si sono disciplinate anche le relative sanzioni.
QUI, tutte le ultime sulla prima legge di bilancio del Governo Meloni
Al vaglio dell’Unione e possibili modifiche in itinere
La Legge di Bilancio rimane ancora in forma di bozza e mancano dei passaggi per poter essere approvata in via definitiva. Uno scoglio potrebbe essere rappresentato dalle reticenze di Bruxelles, considerata la politica avviata, ormai da anni, di digitalizzare i pagamenti tanto per garantire più opzioni ai consumatori, così come per contrastare l’evasione fiscale.