Nella notte di giovedì 10 novembre il governo Meloni ha approvato il decreto Aiuti quater, il primo vero intervento economico da quando è entrato in carica. I 9,1 miliardi di euro stanziati per il decreto erano stati lasciati a disposizione nel bilancio statale dal precedente governo Draghi allo scopo di prolungare alcune misure fino alla fine del 2022. Come già anticipato alla vigilia della riunione del Consiglio dei ministri, al centro del provvedimento ci sono le misure contro il rincaro dell’energia, a favore sia dei privati che delle imprese.
Misure stanziate contro il caro-energia
Per quanto riguarda le imprese, sono prorogati fino a fine anno i crediti d’imposta per acquistare energia elettrica e gas, che sarebbero scaduti il 18 novembre, attraverso la spesa di 3,4 miliardi di euro. Sarà inoltre possibile per le aziende rateizzare le bollette di luce e gas che fanno riferimento ai consumi compresi tra i mesi di ottobre 2022 e marzo 2023, per un massimo di 36 rate mensili.
Sono poi stati stanziati 1,3 miliardi di euro per prolungare fino al 31 dicembre lo sconto fiscale per le accise dei carburanti, anche questo in scadenza il 18 novembre. Nel dettaglio, si tratta di un taglio di circa 30,5 centesimi al litro per la benzina, 10 centesimi al litro per il GPL, e l’IVA ridotta al 5% per il metano.
Ai dipendenti delle aziende è invece orientato il cosiddetto bonus bollette, un fringe benefit che viene potenziato dal decreto. Si tratta di un premio esentasse che le imprese possono concedere al proprio personale per il pagamento delle bollette di acqua, luce e gas, che passa dai precedenti 600 agli attuali 3.000 euro.
Bonus confermati, ridotti o eliminati
Tra le misure che il governo non ha riproposto sono inclusi i bonus una tantum, come i contributi di 200 e 150 euro erogati recentemente, su cui Meloni si era già espressa definendoli inutili. Nessuna conferma per il momento nemmeno per il bonus statale per psicologo sebbene l’alto numero di richieste inviate per ottenerlo, che hanno superato le 340mila. Almeno per ora non sembra che ripetere questo tipo di intervento sia tra le priorità del governo.
Il decreto Aiuti quater ha invece introdotto il bonus POS, un’agevolazione sotto forma di credito d’imposta che copre il 100% della spesa sostenuta per acquistare un registratore telematico, per un massimo di 50 euro per dispositivo.
Come già anticipato, è stato poi rivisto il Superbonus 110% sulle spese di efficientamento energetico relative al 2023. A partire dal prossimo anno l’aliquota passerà dall’attuale 110 al 90%, e i criteri per essere idonei saranno più selettivi. Saranno infatti ammessi solamente i lavori effettuati sulla prima casa, e soltanto entro una determinata fascia di reddito. Lo sconto rimarrà al 110% per chi ha già iniziato i lavori e per le abitazioni che si trovano nei comuni del cratere sismico nel centro Italia. Fino a marzo 2023 il Superbonus 110% è infine ancora valido per le villette unifamiliari che avessero completato almeno il 30% dei lavori previsti alla fine dello scorso mese di settembre. Oltre a bonus e agevolazioni, la principale novità del decreto Aiuti quater è che il governo ha aumentato il tetto all’uso del contante a partire dal 1° gennaio 2023. Il limite per le transazioni eseguite con denaro contante passerà dunque dagli attuali 2.000 euro a 5.000 euro. In assenza di questa modifica, era previsto a partire da gennaio che la soglia massima scendesse invece a 1.000 euro. Infine, il decreto stabilisce un aumento della produzione nazionale di gas dal mare Adriatico attraverso nuove concessioni.
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