Riforma Nordio: intercettazioni e Severino. Che succederà?
Riforma Nordio: il Guardasigilli del Governo Meloni prepara un radicale intervento sulla normativa che regola le intercettazioni per limitarne l’uso “politico” e delle profonde modifiche alla Legge Severino al punto in cui prevede l’incandidabilità dei condannati in primo grado. Cosa potrebbe essere previsto nello specifico?
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Riforma Nordio: intercettazioni e Severino. Che succederà?
Riforma Nordio: il Guardasigilli del Governo Meloni prepara un radicale intervento sulla normativa che regola le intercettazioni. “Ne proporremo una profonda revisione e vigileremo in modo molto rigoroso su ogni diffusione che sia arbitraria e impropria” ha dichiarato di fronte alla Commissione Giustizia del Senato appena una settimana fa.
Sempre nello stesso intervento il ministro della Giustizia ha voluto precisare di ritenere necessario un intervento in materia per proteggere coloro che vengono ascoltati “sulla base di semplici sospetti” che spesso “non sono nemmeno indagati”. Dunque, ha continuato Nordio, bisogna affrontare il problema della diffusione delle intercettazioni “talvolta selezionata e magari pilotata” che “costituisce uno strumento micidiale di delegittimazione personale e spesso politica”.
Candidabili i condannati in primo grado?
Riforma Nordio: altra priorità del ministro una modifica della Legge Severino, almeno così ha dichiarato in una recente intervista al Corriere della Sera. Il nucleo della sua azione dovrebbe riguardare, dunque, la norma sull’incandidabilità dei condannati in primo grado. In sostanza, lo stop alla candidatura scatterebbe dalla sentenza di appello in poi nelle intenzioni del ministro. Non è ben chiaro se tale modifica riguarderebbe anche i reati più gravi mentre quasi certamente salterà la retroattività del provvedimento.
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