Sondaggi elettorali Swg, ormai il Movimento 5 Stelle è due punti sopra il Pd
Il partito di Letta è al 15,1%, non è mai stato così debole
Le ultime intenzioni di voto di Swg sono impietose con il Pd. Secondo i sondaggi elettorali di questa settimana dell’istituto scende ancora, perdendo altri tre decimali, e raggiungendo il 15,1%, il livello più basso mai toccato.
È ormai a ben da due punti del Movimento 5 Stelle, che invece guadagna mezzo punto ed è quindi al 17,1%.
È probabilmente al partito di Giuseppe Conte, oltre che nell’astensione, che va il consenso degli elettori che il Pd perde, più che verso gli alleati.
Verdi e Sinistra, infatti, aumentano solo di un decimale, arrivando al 4,1%, mentre +Europa perde lo 0,3% e scende al 2,7%.
Nel centrodestra Fratelli d’Italia è stabile a un ottimo 30,8%, ma la Lega recupera quattro decimali, salendo all’8,5%, mentre Forza Italia rimane debole, al 6%.
Azione/Italia Viva, poi, perde due decimali scendendo all’8% tondo.
Tra le forze minori sia Italexit che Unione Popolare lasciano sul terreno uno 0,1% portandosi al 2,1% e all’1,6%, mentre i partiti sotto il 4% sono complessivamente al 4%
Sondaggi elettorali Swg, Bonaccini supera Schlein di 4 punti ma la partita è aperta
Tra le altre domande di questi sondaggi elettorali ve ne sono anche alcune sulle primarie del Pd, che si avvicinano e cominciano a occupare la cronaca politica.
La partita sembra essere aperta per Swg, visto che Bonaccini, in testa con il 39%, sopravanza la sfidante Schlein solo di 4 punti. L’esponente della sinistra interna, infatti, è al 35%, mentre Paola De Micheli è molto indietro, al 7%.
Il 19% degli elettori Pd, poi, non gradisce nessuno di questi tre candidati.
Anche a livello di fiducia è davanti Bonaccini, ma non di molto. Gode del gradimento del 52% degli italiani e dell’89% di chi vota democratico, mentre la Schlein segue con, rispettivamente, il 46% e l’86%.
La De Micheli, meno conosciuta, riceve la fiducia del 31% di tutti gli elettori e il 60% di chi è per il Pd
Su una cosa questi ultimi concordano: il nome del partito non va cambiato. Ben l’86% è contrario, e non lo ritiene necessario.
Questi sondaggi elettorali sono stati realizzati tra il 7 e il 12 dicembre su 1.200 soggetti con metodo Cati-Cami-Cawi
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