Forte la spaccatura tra gli elettori del Nord e del Centro-Sud, con questi ultimi contrari
La vittoria del centrodestra alle ultime elezioni ha rimesso sul tavolo un tema di cui da qualche tempo non si parlava: l’autonomia differenziata delle regioni.
I governatori di alcune regioni del Nord, in gran parte a guida leghista, preme per l’attribuzione di maggiori competenze.
Ma cosa ne pensano gli italiani? Secondo i sondaggi elettorali di Swg sono spaccati. Il 44% è molto o abbastanza a favore di questa autonomia, mentre il 43% lo è poco o per niente.
Come è facile immaginare vi sono ampie differenze in base all’orientamento politico e al luogo in cui si vive.
Ad esprimere il giudizio più positivo, con il 65% di favorevoli, sono i leghisti, seguiti dagli elettori di Forza Italia, 63% e di Fratelli d’Italia, 58%.
Solo il 28% di chi vota Pd, invece, la pensa allo stesso modo, come il 38% dei pentastellati. Quasi metà degli elettori del Terzo Polo, il 48%, è invece per l’autonomia.
Non stupisce, poi, che se al Nord i sì arrivano al 56%, nel Centro-Sud scendono al 32%.
Il 42%, poi, pensa che una maggiore autonomia penalizzerebbe le regioni del Sud e aumenterebbe il divario con il Nord. Questa è l’opinione soprattutto di chi vota M5S (65%) e Pd (54%).
Al contrario, il 38% ritiene che questa costringerebbe il Meridione a diventare più efficiente. È la posizione sostenuta in particolare dai forzisti (67%), dai leghisti (62%), da chi è per Fratelli d’Italia (53%).
Sondaggi politici Swg, gli italiani hanno più fiducia nello Stato che nelle regioni
In ogni caso non sembra esservi entusiasmo nei confronti delle regioni tra gli italiani.
Secondo questi sondaggi politici l’elettorato è in generale disilluso, infatti il 32% dice di non avere fiducia nelle capacità di gestione né dello Stato né delle regioni. Si tratta di una percentuale che è salita di ben il 13% in meno di 4 anni.
Nello stesso periodo crolla dal 33% al 19% quella di chi invece si fida delle regioni, nonostante tra chi vive al Nord Est resiste al 40%. Sale invece del 6%, dal 17% al 23%, la quota di quanti nutrono fiducia nelle istituzioni statali, con un picco del 31% nel Mezzogiorno.
Il 14% poi vede positivamente il ruolo di entrambi i soggetti.
Questi sondaggi politici sono stati realizzati tra il 30 novembre e il 2 dicembre con metodo Cawi su 800 persone
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