Arretra la Lega, mentre tra i leader Draghi batte ancora Meloni
Se per alcuni istituti ormai il distacco tra Pd e Movimento 5 Stelle continua ad allargarsi e si avvicina ai due punti, secondo i sondaggi elettorali di Emg per Agorà tale divario appare più piccolo.
Questa è una delle evidenze di questa rilevazione. In base ai numeri di Masia il partito di Giuseppe Conte non avanza più, ma questa settimana, anzi, perde due decimali, e si ferma al 17%, mezzo punto davanti a quello di Enrico Letta.
Al primo posto si rafforza ancora Fratelli d’Italia, che sale dal 29% al 29,2%. In compenso, però, gli alleati della Lega perdono terreno, visto che calano del 0,4% ritrovandosi all’8,7%.
Non se la cava bene neanche Azione/Italia Viva, che perde il 0,2% e va al 7,3%, al di sotto del livello delle elezioni politiche.
Sempre deludente pure il dato di Forza Italia, che al 6,6% è l’1,5% più in basso del risultato del 25 settembre.
Nel centrosinistra rimangono al palo sia +Europa, ferma al 2,6%, che Sinistra Italiana/Verdi, che anzi scende dal 3,4% al 3,2% e non approfitta della crisi del Pd.
Va relativamente meglio a Italexit, che raggiunge il 2,5%, mentre scende di due decimali Unione Popolare, ora all’1,9%. Noi moderati, poi, è all’1,4%, al di sopra del livello di settembre.
Sondaggi elettorali Emg, a crescere in modo significativo è solo la fiducia in Zaia e Berlusconi
Non vi sono grandi cambiamenti, invece, nella popolarità dei principali leader. Per i sondaggi elettorali di Emg al primo posto vi è in realtà qualcuno che leader non è, ovvero Mario Draghi, in cui ad avere fiducia è il 52% degli italiani, come 7 giorni prima.
Continua a sopravanzare l’attuale premier Giorgia Meloni, che segue con il 49%, una percentuale che è rimasta stabile in una settimana.
Dietro, invece, cresce il governatore del Veneto Zaia, con il 43%. Supera di 8 punti il segretario del suo partito, Salvini.
Dietro di un punto, fermo al 34%, vi è Conte. Nel Pd Bonaccini, possibile futuro segretario, sopravanza quello attuale, 34% a 21%.
Degno di note è l’aumento di Berlusconi, che passa dal 29% al 21%. Molto più indietro, al 22% e al 195, Calenda e Renzi.
Questi sondaggi elettorali sono stati effettuati l’8 dicembre su un panel telematico di 1.428 casi
Segui Termometro Politico su Google News
Scrivici a redazione@termometropolitico.it