Riforma Rdc: ridotto a 7 mesi, sgravi per chi assume. Novità
Riforma Rdc: ridotto a 7 mesi, sgravi per chi assume. Novità
Riforma Rdc: novità rispetto alla dismissione del Reddito di cittadinanza programmata dal Governo Meloni già a partire dalla Legge di Bilancio per il prossimo anno. Ridotta ulteriormente la durata dal sussidio, in parallelo, aumentano i vantaggi per le imprese che assumono i percettori. I dettagli della misura.
Riforma Rdc: ridotto da 8 a 7 mesi l’assegno residuo
Riforma Rdc: anche il programma di rapida dismissione del sussidio al centro del rush finale in vista dell’approvazione della Legge di Bilancio per il prossimo anno. Novità rispetto a una delle prime misure annunciate dal Governo Meloni: si accorcia di un altro mese l’aspettativa di vita del Reddito di cittadinanza inizialmente fissata a 8 mesi nel testo preparatorio della Manovra 2023. Gli assegni residui, in pratica, saranno erogati per soli altri 7 mesi ai percettori “occupabili”: secondo le previsioni dell’esecutivo un lasso di tempo che basterà per attivare il loro ricollocamento grazie al parallelo potenziamento degli sgravi per le aziende che assumeranno gli ormai ex percettori del Reddito di cittadinanza.
Aumentano i vantaggi per i datori di lavoro
Riforma Rdc: infatti, sempre nella Legge di Bilancio per il prossimo anno, insieme alla riduzione delle mensilità a disposizione dei soggetti “occupabili”, una norma che prevede l’aumento della soglia massima per l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali per i datori di lavoro che assumono i beneficiari del Reddito di cittadinanza. In breve, il vantaggio fiscale passa da 6mila, cifra riportata nelle bozze della Finanziaria circolate fino a questo momento, a 8mila euro per le assunzioni – anche con contratto a tempo determinato – perfezionate dalle aziende tra il primo gennaio e il 31 dicembre 2024. Secondo il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, tra i maggiori sponsor della misura, con tale modifica si riuscirà a coprire l’intera platea dei nuovi assunti.
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