Tetto Prezzo Gas: cos’è, come funziona e quando parte il Price Cap
Tetto Prezzo Gas: i paesi Ue hanno trovato un accordo. Il cosiddetto Price Cap, cioè il tetto massimo al prezzo del gas naturale è stato fissato a quota 180 euro al megawattora: lo strumento entrerà in azione quando il costo della materia prima si attesterà in una certa misura oltre questa cifra per diversi giorni. Una panoramica veloce sul tema.
Tetto Prezzo Gas: cos’è il Price Cap Ue, come funziona
Tetto Prezzo Gas: dopo mesi e mesi di trattative i paesi Ue hanno trovato un accordo sul cosiddetto Price Cap, cioè il tetto al prezzo del gas (ma anche del Gnl) acquistato da paesi esterni all’Unione Europea. Il limite alla fine è stato fissato a quota 180 euro al Megawattora, una cifra nettamente inferiore ai 275 euro ipotizzati dalla Commissione Ue a novembre scorso.
Tuttavia, la versione finale prevede che lo strumento si attivi (entrerà in azione a partire dal 15 febbraio 2024) soltanto nel caso in cui il prezzo della materia prima sul mercato europeo superi di almeno 35 euro la media del prezzo sugli altri mercati internazionali per un minimo di 3 giorni consecutivi. Una clausola che in ogni caso ne riduce la portata considerando che la proposta avanzata in prima battuta dall’ex Presidente del Consiglio Draghi suggeriva la sua attivazione a prescindere dall’andamento del mercato.
Cap non solo sugli acquisti dalla Russia
Tetto Prezzo Gas: la misura si è resa necessaria a partire dallo scoppio della guerra in Ucraina e la conseguente impennata del costo della materia prima. In questi lunghi mesi di dibattito, a Bruxelles era emersa la volontà di imporre un limite esclusivamente al prezzo della materia prima importata dalla Russia, invece, alla fine il Price Cap sarà esteso alle importazioni da tutti i paesi extra Ue.
In parallelo, ha subito un forte ribasso la cifra stessa del tetto: d’altronde, sembrano lontanissimi i picchi estivi – quando il prezzo ha raggiunto i 300 euro al megawattora. Adesso il prezzo si muove poco sotto i 140 euro a megawattora grazie a una domanda di materia prima tornata a livelli quasi normali: infatti, è di fatto rientrato l’allarme stoccaggi, praticamente tutti i paesi Ue si sono messi al sicuro in vista dell’inverno da questo punto di vista, grazie alla riduzione programmata dei consumi energetici sicuramente ma anche a una stagione fredda finora più mite del solito.
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