Benzina 2 euro: Governo al lavoro ma niente nuovo taglio accise
Benzina 2 euro: Governo al lavoro ma niente nuovo taglio accise
Benzina 2 euro: continua a crescere il costo dei carburanti, raggiunti picchi di 2,5 euro. Colpa delle speculazioni: a pensarla così non solo le associazioni dei consumatori ma anche il Ministero dell’Energia. Nel frattempo, il Governo Meloni non programma alcun dietrofront sulla rimozione del taglio sulle accise: tuttavia potrebbe scattare un meccanismo simile in alcuni casi e soltanto per alcune particolari categorie. Una panoramica delle ultime notizie sul tema.
Benzina 2 euro: Governo al lavoro ma niente nuovo taglio accise
Benzina 2 euro: continuano a crescere i prezzi dei carburanti, raggiunti picchi record da 2,5 euro (come in molte isole minori, tra cui Vulcano e Ischia, o su alcune arterie autostradali, sulla A1 Roma-Milano e la A4 Brescia-Milano). Dietro gli aumenti “distorsioni speculative” ha denunciato il titolare del dicastero dell’Ambiente e della sicurezza energetica Pichetto Fratin facendo eco alle denunce di speculazione pronunciate delle associazioni dei consumatori con in testa il Codacons.
Per quanto riguarda il prezzo del diesel l’Italia è attualmente il terzo posto in Europa, solo in Svezia e Finlandia costa di più, anche per la benzina la situazione è simile anche se non così grave: in ogni caso un litro di carburante costa circa 25 centesimi in più rispetto alla media europea secondo Assoutenti. Insomma, una situazione che di fatto appare fuori controllo a maggior ragione guardando l’andamento delle quotazioni petrolifere.
Nessun bonus generalizzato all’orizzonte ma solo interventi selettivi
Benzina 2 euro: da sottolineare come l’attuale rincaro dei carburanti fosse stato in qualche modo calcolato dal Governo dopo il mancato rinnovo del taglio sulle accise in scadenza a dicembre 2022. Non sembra però che l’esecutivo stia ragionando su un dietrofront sulla questione: una grossa criticità quella delle coperture visto che mentre il Governo Draghi aveva scelto di utilizzare l’extra-gettito derivante proprio dall’aumento del prezzo di benzina e diesel, possibilità preclusa all’attuale esecutivo che ha scelto di includerlo negli incassi ordinari dello Stato.
Inoltre, in linea con le più recenti direttive di Bruxelles, stop agli aiuti a pioggia si dovrà puntare solo su interventi selettivi. Due i fronti su cui il Governo intende muoversi: quello delle compagnie petrolifere, da convincere ad assorbire quanto prima il ribasso del prezzo della materia prima, e quello del contrasto alle speculazioni, appunto, con maggiori controlli e una stretta su multe e pene.
Segui Termometro Politico su Google News
Scrivici a redazione@termometropolitico.it