Tasso Inflazione: aumenti ingiustificati per alcuni beni. Ecco quali
Tasso inflazione: l’aumento dei prezzi morde il portafoglio delle famiglie italiane, trainato soprattutto dal rincaro dei carburanti. D’altra parte, cresce sempre più il sospetto che in molti casi l’impennata dei prezzi sia dovuta a speculazione: le associazioni dei consumatori denunciano incrementi difficilmente giustificabili per numerosi beni alimentari. Ecco di quali si parla.
Benzina 2 euro: Governo al lavoro ma niente nuovo taglio accise
Tasso inflazione: aumenti ingiustificati per alcun beni. Ecco quali
Tasso inflazione: terminato lo sconto sulle accise (la misura battezzata dal Governo Draghi è scaduta il 31 dicembre 2022), è ricominciata la corsa dei prezzi dei carburanti. Benzina e Gasolio sono tornati nuovamente intorno a quota 2 euro. L’impennata era facilmente prevedibile e senza una misura analoga al taglio (il Governo Meloni al momento esclude il dietrofront: il problema principale sono le coperture finanziarie) difficilmente rientrerà nel breve periodo. Tuttavia, che la situazione sia aggravata da “distorsioni speculative” – per usare le parole del ministro dell’Energia Pichetto Fratin – operate da alcuni distributori è ormai più che un sospetto considerando l’andamento (in ribasso) delle quotazioni petrolifere.
Dati inflazione: livelli più alti dal 1985. Quando finirà di crescere?
Mentre le Procure italiane indagano, però, si osserva – come già accaduto qualche mese fa – l’effetto valanga del rialzo dei carburanti sugli altri settori merceologici. Molte aziende, per esempio, nel settore agroalimentare sono di nuovo a rischio, quelle che resistono sono obbligate ad alzare i prezzi dei propri prodotti, talvolta rimanendo comunque in perdita: i costi della logistica rappresentano più o meno un terzo del costo complessivo di frutta e verdura. Chiaro come il contraccolpo sarà traumatico sul carrello della spesa.
Resta comunque il sospetto che qualcuno ne approfitti
Tasso inflazione: nonostante la spirale perversa determinata dal caro energia e dall’aumento del costo dei carburanti, anche per molti beni alimentari sembra che l’impennata dei prezzi sia poco giustificabile. Sono state diverse associazioni dei consumatori a denunciare alcune anomalie nell’adeguamento dei listini richiesto dal comparto industriale in vista del nuovo anno.
Il rincaro medio delle merci si è attestato al 16%, tuttavia, alcuni incrementi – come quelli dei prodotti per l’igiene – appaiono giustificabili, altri, come quelli di pasta, cibo per animali, pasta, birre, sostitutivi del pane e, in generale, tutti i prodotti venduti in confezioni di vetro lo sono meno. Ciò a fronte di una diminuzione del costo della materia prima.
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