Mentre la discussione politica si annoda intorno ai limiti di spesa in contanti e all’obbligo per i commercianti di disporre del POS per pagamenti di qualsiasi entità, gli italiani sembrano sempre più orientati verso i sistemi digitali per il trasferimento di denaro. È quanto rilevano le indagini più recenti sul tema, che mostrano come l’incremento dei pagamenti digitali sia sempre più consistente e riguardi categorie molto eterogenee di utenti: dalle tradizionali carte fino ai device mobili, ecco quali sono gli strumenti più utilizzati nel nostro Paese.
Pagamenti contactless: superata la soglia del 70%
I pagamenti contactless rappresentano oggi il 73% delle transazioni digitali: è il primo significativo dato che emerge dall’Osservatorio Visa 2022 realizzato in collaborazione con Ipsos, confermando come i nostri connazionali apprezzino ormai la possibilità di pagare senza contanti anche all’interno dei negozi fisici. L’indagine, basata su un campione di 400 micro e piccole attività commerciali, evidenzia la crescita dei nuovi sistemi “senza contatto” e, seppur con qualche differenza dal punto di vista demografico e geografico, il fatto che le transazioni tramite carta e altri dispositivi siano sempre più un’abitudine per i consumatori.
In realtà, però, non sono solo le carte più moderne a diffondersi a macchia d’olio nel Paese ma anche soluzioni più avanzate che sfruttano dispositivi come smartphone e smartwatch per semplificare ulteriormente le operazioni. I device che ormai portiamo con noi in ogni occasione possono infatti oggi essere avvicinati al POS per completare i pagamenti collegandosi direttamente con l’istituto bancario o con il servizio online scelto per la gestione del denaro.
Le soluzioni Tap to Phone, in particolare, vengono considerate molto interessanti anche da chi ancora non le ha sperimentate in prima persona, tanto che ben il 73% dei non user si mostra propenso a provarle in futuro. L’affermazione dei sistemi di pagamento digitali, seppur veloce, è tuttavia ancora limitata da alcune barriere culturali e tecnologiche che caratterizzano il mercato.
I limiti all’uso dei pagamenti digitali
Se la praticità d’uso e la sicurezza rappresentano elementi in grado di favorire l’avvicinamento dei consumatori ai nuovi strumenti di pagamento, vi sono ancora alcune problematiche che non permettono la piena esplosione del settore. In primo luogo, il 60% degli esercenti intervistati ritiene i pagamenti digitali ancora complessi da un punto di vista tecnologico ed evidenzia le difficoltà connesse alla risoluzione di problemi tecnici al POS e una scarsa conoscenza di questi sistemi, problematiche che possono rallentare o addirittura bloccare l’operazione.
Vengono poi considerati dal 36% delle imprese ancora troppo elevati i costi di gestione del POS, che tra canoni fissi e commissioni sulle transazioni possono in alcuni casi diventare poco convenienti per l’attività commerciale, senza contare la formazione del personale. Da questo punto di vista, già molti spingono verso l’adozione di misure che possano venire incontro ai bisogni degli esercenti, abbattendo i costi e favorendo così una maggiore diffusione di tali sistemi.
I pagamenti digitali nell’e-commerce
Si è visto che nei negozi fisici i pagamenti digitali sono sempre più diffusi, ma sono soprattutto l’e-commerce e le piattaforme online ad aver ormai fatto propri questi sistemi, utilizzandoli in maniera pressoché esclusiva. Sia su marketplace e portali di shopping che su siti di casino online che consentono di giocare alle slot machine più evolute, infatti, i pagamenti avvengono sempre in formato digitale, sfruttando non solo carte di credito e debito ma anche i servizi offerti da società specializzate come PayPal.
Chi vende beni e servizi online ritiene i pagamenti digitali utili anche per incrementare le vendite, con percentuali più o meno simili tra le due soluzioni (59% per le carte e 56% per le app di pagamento), nonostante un 40% dei merchant giudichi ancora significativi i timori degli utenti in termini di sicurezza dei processi di trasferimento del denaro. Da questo punto di vista, tuttavia, molto è migliorato grazie all’adozione di tecnologie evolute come le doppie chiavi di autenticazione e la Strong Customer Authentication, che sfruttando password temporanee e l’integrazione con i device in possesso dell’utente permettono di associare univocamente la richiesta all’utente reale.
Da non sottovalutare, infine, nella forte crescita degli e-commerce avvenuta in quest’ultimo periodo, l’introduzione di sistemi Buy Now Pay Later, garantiti da società come Scalapay e Klarna, oltre alla già citata PayPal, che permettono sia per gli acquisti online che in negozio di rateizzare il pagamento senza interessi, una soluzione già in uso presso il 25% degli esercenti e ritenuta molto interessante dal 54% dei consumatori.
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