Concorsi scuola 2023: 70mila assunzioni? Il piano del Governo
Concorsi scuola 2023: 70mila assunzioni? Il piano del Governo
Concorsi scuola 2023: in arrivo grazie alle risorse garantite dal Pnrr ci sarebbe un nuovo giro, ampio, di assunzioni di docenti. L’iniziativa di allargamento considerevole dell’organico in forza agli istituti scolastici che il Governo vorrebbe programmare andrà in parallelo a una riorganizzazione generale delle modalità di selezione del personale docente. I dettagli sul piano in base alle prime informazioni fornite dall’esecutivo.
Concorsi scuola 2023: 70mila assunzioni? Il piano del Governo
Concorsi scuola 2023: un nuovo ampio giro di assunzioni per quanto riguarda il personale docente, muove i primi passi il piano del Governo Meloni per risolvere l’atavico problema delle cattedre “scoperte”. Le risorse necessarie a sostenere l’iniziativa quelle messe a disposizione dal Piano di Ripresa e Resilienza: proprio il Pnrr fissa l’obiettivo da raggiungere, 70mila nuove assunzioni nei prossimi 2 anni. L’ampliamento considerevole dell’organico degli istituti scolastici si dovrebbe muovere in parallelo a una riforma radicale delle modalità di selezione. Questa dovrebbe consistere, innanzitutto, nella modifica della cadenza dei concorsi: l’ideale consisterebbe nel renderla annuale o comunque su base regolare.
Oggi un docente su 4 è precario
Concorsi scuola 2023: lo spessore del problema riguardante le modalità di selezione del personale docente è evidente: a settembre scorso si potevano contare 7 concorsi indirizzati al reclutamento di nuovi docenti e alla stabilizzazione di quelli precari. D’altra parte, alla fine delle procedure risultavano coperti poco meno di un terzo dei posti complessivi: a ostacolare il riempimento delle cattedre tradizionali lungaggini burocratiche ma anche l’alto numero di non ammessi.
Tra l’altro non era la prima volta che si constatava tale criticità: nel 2021, al termine dei vari iter selettivi, solo la metà delle 112mila cattedre “scoperte” risultava coperto. Tale meccanismo obbliga anno dopo anno i presidi ad attingere dalle graduatorie dei supplenti (le nomine non di rado proseguono fino ad inverno inoltrato): attualmente degli 850mila docenti incaricati, uno su 4 ha ricevuto un incarico a tempo determinato.
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