NoiPa cedolino febbraio 2023: si prospetta busta più leggera
NoiPa cedolino febbraio 2023: si prospetta busta più leggera
Notizie non propriamente positive per i dipendenti del comparto Istruzione e Ricerca su quella che sarà la rata ordinaria di febbraio 2023.
Nel cedolino Noipa di febbraio 2023, infatti, mancherà ancora l’assegno dell’1,5% che aumenta tutte le retribuzioni e previsto dalla legge di Bilancio 2023, mentre sarà rimborsata l’esenzione contributiva di gennaio in base al proprio imponibile previdenziale. Nel corso del mese sono previsti diversi conguagli che includono il trattamento integrativo, l’IRPEF, il calcolo per le addizionali locali, i previdenziali e, infine, l’addizionale INPS dell’1% per i redditi superiori ai 48.279 euro.
Clicca qui per tutte le ultime notizie su NoiPa
Noipa cedolino febbraio 2023: tra 200 e 500 euro in meno per dipendenti con contratti a tempo indeterminato
Secondo i calcoli, la gran maggioranza di coloro che hanno un contratto a tempo indeterminato dovrebbero ritrovarsi una busta paga decisamente più leggera, con una variazione tra i 200 e i 500 euro lordi in meno. Discorso diverso per chi ha un contratto a tempo determinato e che già è stato vessato in questi mesi. Per i supplenti, dopo i calcoli, non dovrebbero esserci tagli alla rata.
Ricordiamo che dopo lo sblocco dei fondi per il personale supplente, arriva un’altra buona notizia per coloro che hanno dei contratti a tempo determinato. Sul portale di NoiPa è possibile accedere ad un vademecum in cui i dipendenti rientranti in questa categoria potranno consultare varie voci ed importanti elementi, ovvero:
- Contratti – che garantisce la consultazione dei dati dei contratti acquisiti.
- Rata/e – Permette di visualizzare l’elenco delle rate emesse e di quelle da emettere
- Ordini di pagamento – permette di vedere nel dettaglio le voci di cui è composto l’ordine di pagamento e, quindi, la rata.
- Trattamento di Fine Rapporto – garantisce il monitoraggio diretto dello stato di lavorazione delle dichiarazioni TFR inviate all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale