Pagamento pensioni febbraio 2023: cedolino e date dell’accredito
Pagamento pensioni febbraio 2023: le date dell’accredito
Come di consueto, il pagamento delle pensioni è fissato per i primi giorni del mese. Per febbraio, si protrae per tutta la prima settimana. Di seguito, i giorni in cui ci si potrà recare all’ufficio postale per ricevere la pensione:
- mercoledì 1 febbraio per i cognomi dalla A alla B;
- giovedì 2 febbraio per i cognomi dalla C alla D;
- venerdì 3 febbraio per i cognomi dalla E alla K;
- sabato 4 febbraio (solo la mattina) per i cognomi dalla L alla O;
- lunedì 6 febbraio per i cognomi dalla P alla R;
- martedì 7 febbraio per i cognomi dalla S alla Z.
Clicca qui per tutte le ultime notizie sulle pensioni in Italia
Pagamento pensioni febbraio 2023: per molti, ci si ritrova con importo inferiore al previsto. Ecco perché
Come stabilito dall’ultima legge di bilancio, a partire dal 1° gennaio è scattato scatta l’adeguamento dell’importo delle pensioni al costo della vita, basato sugli aggiornamenti ISTAT, attualmente stimato nella misura del 7,3%. Considerato che l’inflazione del 2022 si è definitivamente assestata all’8,1%, a fine anno ci sarà un conguaglio dello 0,8% per mese. La legge di bilancio per il 2023 ha previsto che tali aumenti diminuiscano per gli assegni di importo superiore ai 2.100 euro secondo la seguente tabella:
- fino a 4 volte il trattamento minimo (circa 2.101,52 euro lordi al mese: 100% (aumento del 7,3%);
- fino a 5 volte il trattamento minimo (circa 2.625 euro lordi): 85% (aumento 6,2%);
- tra 5 e 6 volte il trattamento minimo (tra 2.625 e 3.150 euro lordi): 53% (aumento 3,8%);
- tra 6 e 8 volte il trattamento minimo (tra 3.150 e 4.200 euro lordi): 47% (aumento 3,4%);
- tra 8 e 10 volte il trattamento minimo (tra 4.200 e 5.250 lordi): 37% (aumento 2,7%);
- oltre 10 volte il trattamento minimo (oltre 5.250 euro lordi): 32% (aumento 2,3%).
I pensionati con assegni da 1.500 euro netti mensili, inoltre, non vedranno neanche per questo mese gli incrementi previsti dalla Legge di Bilancio, ma riceveranno l’aumento solo a marzo. I calcoli per gli incrementi “ridotti” procedono infatti a rilento e l’INPS non è riuscita a completare la rivalutazione per tempo.