Pensione anticipata: correttivi Opzione Donna in arrivo. Per chi?

Pubblicato il 6 Febbraio 2023 alle 11:23 Autore: Guglielmo Sano
Pensioni 2024: modifiche in vista per Opzione Donna. Come e quando

Pensione anticipata: correttivi Opzione Donna in arrivo. Per chi?

Pensione anticipata: mentre si apre la fase di domanda per sfruttare il pensionamento anticipato con Quota 103 e Opzione Donna per il personale della scuola, il Governo Meloni lavora a una serie di correttivi riguardante proprio per la modalità riservata esclusivamente alle lavoratici. L’ultimo cambiamento della normativa avvenuto con la Legge di Bilancio 2023 ha portato alla creazione di un nucleo di esodate: l’esecutivo dovrebbe risolvere la problematica con un provvedimento entro la fine di febbraio.

Pensione anticipata: correttivi per Opzione Donna in arrivo. Per chi?

Pensione anticipata: l’ultimo cambiamento della normativa, avvenuto con la Legge di Bilancio per l’anno in corso, riguardante Opzione Donna ha portato alla creazione di un nucleo di lavoratici di fatto esodate. In breve, si tratta delle lavoratrici che sono state licenziate o si sono dimesse nel 2022 contando sulla permanenza dei requisiti per sfruttare la modalità di pensionamento anticipato anche per quest’anno. Fino a qualche mese fa, infatti, prima dell’approvazione dell’ultima finanziaria come si diceva, per poter andare in pensione con Opzione Donna bastava aver compiuto i 58 o 59 anni di età, a seconda che si fosse rispettivamente lavoratrici dipendenti o lavoratrici autonome, e aver versato almeno 35 anni di contribuzione.

Quando arriva il decreto?

Pensione anticipata: la prima manovra del Governo Meloni ha cambiato queste condizioni: possono andare in pensione con Opzione Donna le lavoratrici, a prescindere dall’essere autonome o dipendenti, con 58 anni (se hanno 2 figli), 59 anni (con un figlio), 60 anni (senza figli) e con almeno 35 anni di contributi se e solo se risultino titolari di Legge 104, caregiver di titolare di Legge 104 o disoccupati. Tutti questi requisiti, sempre in base alle modifiche alla normativa, devono risultare rispettati entro il 31 dicembre 2022.

Questa modifica ha di fatto incastrato molte lavoratrici in un limbo senza stipendio e senza pensione. L’esecutivo, però, apporterà velocemente dei correttivi a quanto pare: già tra la metà e la fine di febbraio dovrebbe essere licenziato un apposito decreto con cui si consentirà alle lavoratrici di andare in pensione con Opzione Donna nel caso abbiano maturato i “vecchi requisiti” entro giugno 2022.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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