Ristorazione in crisi: la mancanza di personale colpisce duramente bar e ristoranti
Il settore della ristorazione sta affrontando una grave crisi dovuta alla carenza di personale. Questo perché i ristoratori faticano nel trovare professionisti con le qualifiche necessarie per soddisfare le proprie esigenze. La situazione è talmente grave da aver spinto alcuni esercenti a chiudere definitivamente le “saracinesche”, mentre in tanti cercano ancora oggi di porre rimedio a questa problematica così diffusa, anche e soprattutto in Italia.
Turismo, mancano 300 mila lavoratori
Attualmente il reperimento dei lavoratori stagionali rischia di diventare una vera spina nel fianco per i ristoratori, e anche se la stagione turistica non è poi così vicina, in tanti iniziano a temere. Al momento mancano all’appello 300 mila lavoratori, e le cause sono note a tutti. Per prima cosa, il reddito di cittadinanza spesso è sufficiente per dissuadere chi lo percepisce dalla ricerca di un posto di lavoro. In secondo luogo, non aiuta la crisi economica, che ha costretto bar e ristoranti ad abbassare gli stipendi proposti al personale, per compensare l’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia.
Perché i ristoranti non trovano personale?
I ristoranti non riescono a trovare personale per i due motivi accennati in precedenza: i salari abbastanza bassi offerti ai lavoratori e il reddito di cittadinanza concesso dal governo. La crisi internazionale che ha colpito l’Europa e il mondo intero ha avuto un ruolo fondamentale. Si parla sia del Covid e della pandemia, sia della guerra tra Russia e Ucraina, che ha generato le attuali tensioni politiche e socio-economiche. In tutto questo, lo stop del settore della ristorazione rappresenta una minaccia tangibile. Si tratterebbe di un colpo letale per un comparto che – già durante il lockdown – era stato costretto a subire un danno clamoroso. Poi, considerando che si parla di un ambito fondamentale per l’economia italiana, è ancor più facile comprendere quanto si tratti di una situazione delicata.
Lavorare nella ristorazione: competenze e carriera
Lavorare nel settore della ristorazione, in realtà, è un passo che può proporre delle prospettive molto interessanti, al di là delle contingenze elencate. La prima cosa da fare è iscriversi a un corso che possa fornire tutte le competenze necessarie per intraprendere una carriera in questo ambito. In tal senso, però, spesso uno scoglio è rappresentato dalla mancanza del budget per pagare l’iscrizione. In questo caso, ci sono alcune soluzioni rapide da utilizzare come ad esempio i prestiti online, che possono essere richiesti rivolgendosi alle piattaforme digitali di settore. Questo esempio può essere applicato ai corsi per diventare cuochi e camerieri ma anche a tutti gli altri percorsi formativi inerenti al comparto della ristorazione.
La formazione è essenziale, soprattutto oggi, dato che solo i professionisti con evidenti capacità possono trovare un posto ben remunerato, per via della concorrenza. Non ci si improvvisa chef o pizzaiolo, solo per citare qualche esempio: con la passione si può esordire, ma è necessario possedere un livello di preparazione superiore alla media se si desidera farsi notare in questo settore. Ovviamente conviene scegliere il percorso di studi avendo già in mente le professioni più remunerative e con le maggiori possibilità di successo. Gli addetti al banco e i lavapiatti sono tra le figure più ricercate, come i camerieri e il personale di sala in generale.
Anche gli operatori nella ristorazione scolastica meritano di entrare in questa classifica, e lo stesso vale per i pizzaioli. Chiaro che ognuna di queste professioni richiede una serie di requisiti diversi, che soltanto un corso specializzante può fornire. Questo vale anche per la figura professionale del sommelier, molto ricercato non solo dai ristoranti, ma anche dai locali come i risto-pub. Infine, la conoscenza delle cucine esotiche può a sua volta fare la differenza: non a caso, oggi queste cucine sono sempre più spesso apprezzate dai consumatori, a caccia costante di novità.
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