Per gli italiani l’Ucraina non deve cedere territori alla Russia
Questa settimana anche Swg registra le prime conseguenze sulle intenzioni di voto dei risultati delle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio.
I suoi sondaggi elettorali sono piuttosto netti nel delineare chi ne trae giovamento e chi no. Il partito che cresce di più nell’ultima settimana è il Pd, che sale del 0,7%, arrivando al 15,8%. Certo, si tratta di un valore veramente basso a livello storico, considerando sia il 19,1% delle politiche sia le percentuali precedenti.
Però negli scorsi mesi per Swg era sceso addirittura al 14%, e ora trae qualche vantaggio sia dalla lotta per le primarie sia dai risultati delle regionali, dove è aumentato di qualche punto, pur perdendo a livello di coalizione.
Simmetricamente cala, proprio del 0,7%, il Movimento 5 Stelle, che ha deluso le aspettative sia in Lazio, dove correva solo, che in Lombardia, dove era alleato del centrosinistra.
Deludenti sono state anche le performance del Terzo Polo, e non a caso Azione e Italia Viva vanno dal 7,8% al 7,4%.
Nel centrodestra il dato migliore è quello della Lega, che sale del 0,4%, salendo al 9,3% e staccando il Terzo Polo che dopo le elezioni sembrava insidiarla al quarto posto. Totalmente stabile, invece, Fratelli d’Italia, al 31%.
Forza Italia rimane bassa, al 6,2%, registrando un piccolo progresso di un solo decimale.
Tra i partiti più piccoli risulta in sofferenza Sinistra Italiana/Verdi, che va dal 3,6% al 3,4%, mentre +Europa rimane ferma al 2,8%.
Unione Popolare, ora al 2%, supera Per l’Italia con Paragone, che arretra di tre decimali all’1,9%.
Sondaggi elettorali Swg. Torna la paura per la guerra
Altre domande di questi sondaggi elettorali di Swg riguardano la guerra in Ucraina. Che ricomincia a incutere timore in occasione dell’anniversario del suo inizio. Sale al 39% la percentuale di quanti affermano di essere molto preoccupati. Erano il 35% a giugno, in calo rispetto al 48% di marzo scorso.
In particolare il timore continua a essere legato al peggioramento delle prospettive economiche, che sono nei pensieri del 47% di coloro che affermano di essere preoccupati. Il 43%, però, ha anche paura che la Russia usi la bomba atomica.
Il 40%, in aumento di ben il 14% rispetto ad ottobre, teme che vi saranno ancora molte vittime. In crescita, del 13%, anche la quota di quanti hanno paura che la Russia invada altri Paesi, e ben del 30% è la proporzione di quelli che paventano l’arrivo della guerra nel nostro Paese.
Crollata dal 32% al 14% invece la percentuale di coloro che temono l’Italia rimanga senza energia.
Come finirà la guerra? Secondo questi sondaggi elettorali il 60% degli italiani pensa che accadrà per via negoziale, contro il 40% che ritiene che si tratterà di una fine per via militare.
In ogni caso la grande maggioranza, il 59%, riterrebbe inaccettabile che i territori occupati ora dai russi rimanessero nella disponibilità di Mosca. Solo il 18% la considererebbe una condizione invece accettabile
Questi sondaggi elettorali sono stati svolti tra il 15 e il 17 febbraio con metodo Cawi su un campione di 800 persone, mentre quelli sulle intenzioni di voto tra il 15 e il 20, ed hanno usato una metodologia mista Cati-Cami-Cawi, rivolgendosi a 1.200 soggetti
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