Il 45% rimane contro l’invio di armi a Kiev
A un anno dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina Ipsos ha voluto dedicare un’edizione dei suoi sondaggi politici completamente al tema del conflitto, chiedendo agli italiani lo stato d’animo e un’opinione sulle implicazioni della guerra.
Quello che emerge è uno stallo, un po’ come quello presente sul campo di battaglia, con gli intervistati che affermano di essere ancora preoccupati, e, anzi, di esserlo un po’ di più visto il prolungarsi degli scontri. A esserlo molto è il 31%, in aumento del 3% rispetto a due mesi fa, e abbastanza il 48%, contro il 47% di dicembre.
Si tratta in totale del 79%, meno dell’86% del marzo 2022, ma più del 75% di settembre e dicembre 2022.
Di cosa hanno paura in particolare gli italiani? Secondo questi sondaggi politici in testa continuano a esserci i timori relativi alle conseguenze economiche, che riguardano il 49% degli intervistati, ma è una percentuale inferiore a quella di mesi fa. Aumentano invece i preoccupati delle conseguenze belliche, dal 19% di dicembre al 26% di oggi,
Sondaggi politici Ipsos, il 7% sta con la Russia
Secondo il 30% il conflitto durerà ancora più anni, solo il 17% era di questa opinione il giugno scorso, e il 22% a dicembre, mentre è più stabile la quota di quanti credono che andrà avanti ancora un anno, il 31%.
Scendono, dal 21% al 12% in due mesi, quelli che ritengono sia una questione di mesi. Sempre tanti, il 25%, coloro che non sanno rispondere.
Probabilmente sono più rilevanti le risposte alle domande sul posizionamento degli italiani e sull’invio di armi. Secondo questi sondaggi politici solo il 7% si schiera con la Russia, meno di alcuni mesi fa, mentre il 46% non sta con nessuna parte in causa e il 47% con l’Ucraina. In quest’ultimo caso vi è stato un aumento del 2% rispetto a dicembre, ma in realtà nell’ultimo anno i numeri non sono cambiati molto.
Come non vi sono stati stravolgimenti sul tema degli armamenti: il 34% è favorevole al loro invio a Kiev, contro il 36% di settembre e dicembre, ma più del 33% di giugno, mentre il 45% è contrario, una percentuale in crescita di 3 punti rispetto a due mesi fa, ma in riduzione di altri tre rispetto a settembre.
Chi in particolare assume queste posizioni? Il sì alla spedizione di armi è maggioranza assoluta solo nell’elettorato di Pd, Forza Italia (nonostante le parole di Berlusconi) e Azione/Italia Viva, mentre altrove vince il no, anche in Fratelli d’Italia, dove arriva al 47%.
Tra i leghisti e i pentastellati i contrari sono il 55% e il 54%, ma raggiungono il valore massimo tra chi vota i partiti minori, quelli sotto la dicitura “Altri”, come Per l’Italia o Unione Popolare, per esempio
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