Pensioni: Quota 103, verrà prorogata? Governo posticipa Quota 41
Pensioni: Quota 103, verrà prorogata? Governo posticipa Quota 41
Pensioni: uno dei dossier fondamentali all’attenzione del Governo Meloni in vista della prossima Finanziaria. Nel Def che potrebbe arrivare già ad aprile bisognerà affrontare il nodo Quota 103: non improbabile una proroga per la modalità di uscita dal lavoro anticipata. Nel frattempo, si allungano i tempi per quanto riguarda l’introduzione di Quota 41: bisognerà aspettare la seconda metà della legislatura secondo le prime anticipazioni.
Pensioni: Quota 103, verrà prorogata? Governo posticipa Quota 41
Pensioni: quello della Riforma previdenziale è uno dei dossier più importanti per il Governo Meloni, tuttavia, la lunga serie di tavoli aperti con l’Ue potrebbe portare a grossi ritardi sul programma dell’esecutivo. Nonostante il rallentamento, la prossima Legge di Bilancio – su cui il Governo è già al lavoro visto che sarà la prima che potrà scrivere “con calma” (quella per l’anno in scorso è stata redatta in un paio di mesi per via della prossimità della scadenza di dicembre con le elezioni di fine settembre) – conterrà con tutta probabilità un capitolo dedicato alle pensioni.
Il primo punto dovrebbe riguardare Quota 103: la misura di prepensionamento che permette di uscire dal lavoro in modo anticipato (62 anni di età, 41 anni di contributi versati) si potrà utilizzare fino al 31 dicembre 2023. Una proroga non è esclusa anche se lo strumento potrebbe essere modificato su pressione proprio di Bruxelles che non manca mai di invitare l’Italia a contenere la spese pensionistica. Secondo punto all’ordine del giorno in vista della diffusione del DEF – dovrebbe essere pronto già ad aprile – quello relativo a Quota 41: d’altra parte, l’introduzione di uno dei cavalli di battaglia della maggioranza, soprattutto della Lega, sembra ormai destinato a slittare dopo il 2024.
Misure anche su Previdenza complementare e Lavori Usuranti
Oltre al nodo rinnovo di Quota 103 e alla preparazione del lungo percorso che si vorrebbe concludere con Quota 41, in modo da prevedere una modalità agile e universale di prepensionamento, Il Governo Meloni intende porre una larga base alla riforma delle pensioni attraverso un potenziamento della previdenza complementare e a un intervento sui lavoratori usuranti.
Si pensa a un aumento della soglia di deducibilità dei trattamenti integrativi per rendere più convenienti i fondi pensione, tra le opzioni anche la destinazione di una parte del TFR. Infine, dovrebbe essere allargata la platea dei lavori considerati usuranti (chi li svolge può andare in pensione con 61 anni e 7 mesi di età più 35 anni di contributi versati) e nuove categorie come i portalettere.
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