Mutuo 2023: cosa succede con il rialzo tassi Bce? Gli scenari

Pubblicato il 17 Marzo 2023 alle 12:26
Aggiornato il: 20 Marzo 2023 alle 11:41
Autore: Guglielmo Sano
Mutuo 2023: cosa succede con il rialzo tassi Bce? Gli scenari

Mutuo 2023: cosa succede con il rialzo tassi Bce? Gli scenari

Mutuo 2023: come largamente atteso, è arrivato un nuovo rialzo dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea. Non sono esclusi nel prossimo futuro altri interventi dello stesso tipo. Quali ripercussioni potrebbe avere la decisione sull’andamento dei piani di ammortamento? Gli scenari più probabili secondo gli analisti.

Mutuo 2023: cosa succede con il rialzo tassi Bce? Gli scenari

Mutuo 2023: la Banca Centrale Europea ha nuovamente alzato il costo del denaro di altri 50 punti base cioè di un ulteriore 0.50%. Nel complesso il rialzo porta i tassi di interesse attuali a un valore compreso tra il 3 e il 3,75%. La BCE prosegue sulla linea di un inasprimento della politica monetaria continentale di fatto senza precedenti: negli scorsi mesi i rialzi avevano toccato i 75 punti base con l’obiettivo di “raffreddare” l’economia in un’ottica anti-inflazione (quindi, con l’obiettivo di rallentare la corsa dei prezzi). Nonostante il progressivo calo dell’inflazione da novembre a questa parte, non sono esclusi altri interventi dello stesso tipo nel prossimo futuro.

Quanto sono aumentati i mutui a tasso variabile?

Mutuo 2023: gli analisti sono concordi sugli effetti che tale rialzo avrà sull’economia. L’impatto più pesante della scelta presa dalla BCE verrà pagato da chi ha stipulato o stipulerà dei piani di finanziamento a tassi variabili. In pratica, chi ha già acceso un mutuo a tasso variabile (a seconda della fase del mutuo potrebbe essere terminata la fase di pagamento di interessi) o chi si accinge ad accenderne uno si troverà con tutta probabilità a pagare rate ancora più alte rispetto a quelle attuali che risultano già in netta crescita in confronto all’andamento tradizionale.

Chiaro che come sempre quando si parla di mutui a tasso variabile bisognerà prendere in considerazione l’indice Euribor, appunto, l’indice che serve da riferimento per calcolare i piani di ammortamento a tasso variabile (fotografa il tasso medio delle transazioni finanziarie tra le banche europee). Guardando all’andamento dell’Euribor a 6 mesi, da quando è iniziato il rialzo dei tassi da parte della BCE (9 mesi fa circa) si può dire che le rate dei mutui a tasso variabile sono aumentate di circa il 54% (per esempio, se si pagava una rata da 500 euro adesso tale cifra si avvicina agli 800 euro). Si parla di un aumento poderoso che nei prossimi mesi, a causa del nuovo rialzo, potrebbe raggiungere quota 60% rispetto alle rate che si pagavano solo poco tempo fa, nel 2022.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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