Maternità surrogata, gli italiani sono contro, ma dicono no al reato universale
Per il 58% si tratta di una pratica di sfruttamento delle donne
Gli italiani non hanno un’opinione positiva della maternità surrogata. Questo emerge dagli ultimi sondaggi del Termometro Politico, ma anche da quelli di Swg sull’argomento. Per il 58% è una forma di sfruttamento delle donne in difficoltà economica, mentre per il 49% di fatto è un modo per comprarsi un bambino.
La questione è però più complessa. Gli italiani sono spaccati sul riconoscimento del bambino ottenuto tramite questa pratica all’estero. Se il 41% pensa che non possa essere automaticamente riconosciuto, il 43% non è d’accordo con la linea dura. E il 45% non crede che la maternità surrogata debba essere reato universale, ovvero illegale a prescindere dal luogo in cui viene portata avanti.
La maternità surrogata? Solo per gli etero secondo gli italiani
Un’altra distinzione riguarda coloro che ricorrono alla maternità surrogata. Per gli italiani dovrebbe essere permessa solo alle coppie eterosessuali che non possono avere figli in modo naturale. La pensa così il 50%, contro il 34% che è contrario anche in tale caso. Solo il 36% la consentirebbe anche per le coppie omosessuali, e ancora meno, il 34%, a queste ultime anche qualora potessero avere figli in altro modo.
La maggiore contrarietà, però, è per la maternità surrogata per i single. È favorevole solo il 31%.
Molto più favore vi è per altri metodi per avere figli, qualora la via naturale fosse preclusa. L’84% ritiene comprensibile il ricorso all’inseminazione artificiale. In particolare quella omologa è ben vista dal 75%, mentre quella eterologa dal 51%. Proprio la maternità surrogata con il 39% è quella che riscuote minor gradimento.
I numeri sono diversi se si parla di consentire tali tecniche solo in alcuni casi specifici. Includendo anche questi la percentuale sale, e arriva oltre il 90% per la fecondazione artificiale e omologa, e giunge fino al 58% anche per la maternità surrogata.
Questi sondaggi sono stati realizzati tra il 22 e il 24 marzo con metodo Cawi su 800 soggetti