Tregua fiscale 2023: si paga con F24. Quali codici tributo usare?
Tregua fiscale 2023: previsto dall’ultima Legge di Bilancio targata Governo Meloni, importanti novità sulle scadenze del piano di rientro relativo ai debiti col Fisco sono arrivate con il Decreto Bollette recentemente licenziato dall’esecutivo di centrodestra. Qualche settimana fa, l’Agenzia delle Entrate ha diffuso le istruzioni riguardanti i codici tributo da utilizzare per sfruttare le agevolazioni tramite F24. Ecco quali sono.
Tregua fiscale 2023: slittamento scadenze con Decreto bollette
Tregua fiscale 2023: è stata prevista dall’ultima Legge di Bilancio targata Governo Meloni. In generale, si tratta di un massiccio piano di rientro riguardante i debiti contratti con l’ente Riscossione. A fine marzo, attraverso una serie di punti contenuti nel cosiddetto Decreto Bollette, l’esecutivo di centrodestra ha deciso di dare più tempo ai contribuenti che vogliono regolarizzare la propria posizione attraverso strumenti come il ravvedimento speciale, l’appianamento degli errori formali e la definizione delle controversie. In pratica, molte scadenze fissate per la primavera sono state posticipate a fine estate inizio autunno. Qualche settimana prima dello slittamento previsto dal Decreto sulla crisi energetica, l’Agenzia delle Entrate ha comunicato (vedi Risoluzione n.6 del 14 febbraio 2023) i codici tributo da utilizzare per aderire alla pace fiscale. Ecco quali sono.
Si paga con F24. Quali codici tributo usare?
Tregua fiscale 2023: per la regolarizzazione degli errori formali, cioè gli errori nelle dichiarazioni Iva, Irap o Irpef che non incidono sulla base imponibile, commessi entro il 31 ottobre 2022 sarà possibile mettersi in regola via pagamento di 200 euro per ogni periodo di imposta oggetto di contestazione. La scadenza per il pagamento è ora fissata al 31 ottobre 2023 (prima o unica rata), per la seconda rata resta fissata la data del 31 marzo 2024: il versamento dovrà essere effettuato tramite modello F24 utilizzando il codice tributo “TF44”.
Passando al ravvedimento speciale, che permette di sanare (ma pagando una sanzione pari a un diciottesimo del minimo edittale più gli interessi legali) la propria posizione in merito a irregolarità riguardanti norme tributarie inerenti balzelli la cui riscossione è in capo all’AdE commesse fino al 31 dicembre 2021, la nuova scadenza per il versamento della prima rata è stata fissata dal Dl Bollette al 40 settembre 2023. In tal caso, i codici cambiano a seconda del tributo (nell’F24 bisognerà scegliere tra le sezioni “Erario”, “Regioni”, “Imu e altri tributi locali”): TF45 – Irpef (Erario), TF46 – Ires (Erario), TF47 – Iva (Erario), Tf48 – Addizionali/Maggiorazioni Ires (Erario), TF49 – Altre imposte erariali(Imposte sostitutive (Erario), TF50 – Irap (Regioni), TF51 – Addizionale Regionale Irpef (Regioni), TF52 – Addizionale Comunale Irpef (Imu e altri tributi locali), TF53 – Ritenute imposte erariali (Erario), TF54 – Trattenute addizionale regionale Irpef (Regioni), TF55 – Trattenute addizionale comunale Irpef (Imu e altri tributi locali), TF56 – Altre violazioni tributarie (Erario).
Infine, i codici tributo relativi alla definizione agevolata delle controversie con l’Agenzia delle entrate (prima rata slittata al 30 settembre 2023): TF20 – Iva, TF21 – Altri tributi erariali, TF22 – Sanzioni relative a tributi erariali, TF22 – Sanzioni, TF23 – Irap e addizionale regionale Irpef più interessi, TF24 – sanzioni relative a Irap e addizionale regionale all’Irpef, TF25 – addizionali comunali all’Irpef più interessi, TF26 – sanzioni relative ad addizionale comunale all’Irpef.
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