Decreto Superbonus: cosa cambia per l’incentivo? Le novità
Decreto Superbonus in Parlamento. Cosa cambierà con l’approvazione del provvedimento rispetto alla questione della cessione dei crediti d’imposta? Una panoramica delle novità più importanti apportate alla normativa che regola l’incentivo dedicato alla riqualificazione energetica degli edifici.
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Decreto Superbonus: confermato stop a sconto in fattura e cessione crediti
Il Decreto Superbonus in Parlamento. Il testo interviene innanzitutto sulla questione dei crediti d’imposta. Già dal 17 febbraio sconto in fattura e cessione a soggetti terzi sono bloccati: di fatto, viene confermata l’impossibilità di sfruttare l’incentivo, cioè eseguire interventi edilizi di efficientamento energetico, a costo zero. Questa particolarità aveva determinato un grande successo per il Superbonus che, d’altra parte, correva di pari passo a un esborso ormai diventato insostenibile per le casse dello Stato, considerando anche il grave problema delle frodi incentrate su tale meccanismo.
Le altre novità in arrivo
Con il Decreto Superbonus, però, saranno previste anche delle eccezioni al blocco. Infatti, sconto diretto in fattura e cessione del credito a soggetti terzi potranno ancora essere utilizzati nel caso di interventi volti alla rimozione di barriere architettoniche o interventi di riqualificazione urbana ma anche se i lavori riguarderanno immobili danneggiati da terremoti (o dall’alluvione che ha colpito le Marche) o edifici di Iacp, onlus e cooperative sociali. Sconto e cessione ancora valide anche per l’installazione di infissi e caldaie se i lavori sono stati avviati entro il 16 febbraio ma anche dopo se si dimostra la sussistenza di un accordo vincolante tramite dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà. Anche per le villette è prevista una deroga: la detrazione del 110% spetterà per le spese sostenute fino al 30 settembre 2023 (bisogna aver effettuato almeno il 30% dei lavori entro il 30 settembre 2022).
Altre importante novità prevista dal Decreto Superbonus la possibilità si recuperare la detrazione maturata in 10 quote annuali a partire dal periodo d’imposta 2023 per le spese sostenute nel 2022: una soluzione fondamentale per garantire di sfruttare l’incentivo anche a chi non ha un’ampia capienza fiscale. Infine, fondamentale passo verso la soluzione del problema “crediti incagliati”: chi ha esaurito lo spazio fiscale potrà recuperare fino al 10% dei crediti maturati annualmente con una compensazione in buoni del Tesoro a partire dalle emissioni del 2028.
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