Inflazione 2023: calo ma niente tregua per carrello della spesa. Dati
Inflazione 2023: incoraggianti i dati che si riferiscono a marzo diffusi dall’Istat, rallentamento rispetto a febbraio, tuttavia, almeno per il momento, la frenata non si riflette sul carrello della spesa. Uno sguardo veloce alle cifre.
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Inflazione 2023: calo ma niente tregua per carrello della spesa. Dati
Inflazione 2023: incoraggianti gli ultimi dati che si riferiscono a marzo diffusi dall’Istat, rallentamento rispetto a febbraio, quando si era attestata al +9,1%, l’indice generale adesso segna +7,7% su base annua. Raggiunto il livello più basso da maggio 2022 quando si fermava al 6,8%. È lo stesso istituto nazionale di statistica a fornire una spiegazione di massima rispetto a tale andamento: a incidere il prosieguo della dinamica in via di normalizzazione dei prezzi dell’energia e delle materie prime.
Nello specifico, “Il rallentamento del tasso di inflazione si deve, in prima battuta alla decelerazione su base annua dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da +40,8% a +18,9%) e alla flessione più marcata di quelli degli energetici regolamentati (da -16,4% a -20,4%) e, in misura minore, dalla contrazione dei prezzi degli alimentari lavorati (da +15,5% a +15,3%), dei beni non durevoli (da +7,0% a +6,8%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +6,4% a +6,3%)”.
1.000 euro in più solo di cibo e bevande per una coppia con 2 figli
Inflazione 2023: d’altra parte, nonostante continui la fase di rientro dell’inflazione, crescono del 5% i rincari sul cosiddetto carrello della spesa. Infatti i prezzi di beni alimentari, per la cura della casa e della persona rimangono tendenzialmente stabili al 12,7%. Un dato su cui pesa, spiega sempre l’Istat, “l’accelerazione dei prezzi degli alimentari non lavorati (da +8,7% a +9,3%), dei tabacchi (da +1,8% a +2,5%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,1% a +6,3%)”.
Insomma, si parla ancora di stangate per i consumatori italiani. Sono le stesse associazioni di categoria a stimare che il carovita continuerà a impattare sul portafoglio di una famiglia tipo – coppia con due figli – nella misura di circa 2.300 euro in più all’anno, di questi oltre mille in più si abbatteranno sul carrello della spesa e, in particolare, su cibi e bevande.
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