Sondaggi elettorali Swg, gli italiani a favore di una rivolta, ma la tensione sociale cala

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Tra i partiti si ferma il PD, cresce la Lega

Le intenzioni di voto degli ultimi sondaggi elettorali di Swg non mostrano grandi cambiamenti. Dopo settimane di crescita il PD sembra fermarsi, è al 20,4% come settimana scorsa. Si è esaurito l’effetto dell’elezione di Elly Schlein alla segreteria?

Eppure il Movimento 5 Stelle, che proprio in seguito alla sua vittoria aveva subito un calo, continua a scendere, perde mezzo punto e si ritrova al 15,1%, quindi a un livello più basso di quello delle politiche.

A beneficiarne sono forse le liste più piccole. Per esempio Unione Popolare, che sale di due decimali all’1,9%, e le formazioni sotto l’1%, che guadagnano lo 0,4% e ora hanno il 2,8%.

Non se la cavano bene, invece, i partiti che a settembre erano alleati del PD. Già sotto il risultato di allora, Sinistra Italiana/Verdi e +Europa scendono di un altro decimale e vanno al 3,3% e 2,6%.

E la maggioranza? Tra i partiti di centrodestra poche le novità per Fratelli d’Italia, che aumenta di uno 0,1% al 29,7%, mentre la Lega è vista in crescita, e passa dall’8% all’8,4%. Giù, invece, Forza Italia, dal 6,4% al 6,2%. Riduzione del 0,2% anche per Azione/Italia Viva, che passa dall’8% al 7,8%.

Sondaggi elettorali Swg, i pentastellati i più favorevoli alle rivolte

L’eco delle grandi manifestazioni popolari contro il governo in Francia e in Israele, effettuate per motivi molto diversi, è giunta fino in Italia. E se ne occupano anche gli ultimi sondaggi elettorali di Swg, che hanno chiesto agli italiani se sono d’accordo con l’opinione secondo cui anche in Italia si dovrebbe fare una rivolta per attuare un reale cambiamento. Lo sono totalmente o abbastanza ben il 49%, ma tale percentuale sale al 56% tra i 35-64enni e al 72% tra chi vota Movimento 5 Stelle.

I contrari sono il 39%, in particolare il 52% di chi vota centrodestra e il 42% dei più giovani.

In realtà, però, pochi pensano che manifestazioni o rivolte come queste possano avere luogo nel nostro Paese, solo il 18%. La maggioranza relativa, il 48%, ritiene che gli italiani preferiscano lamentarsi senza poi fare nulle, mentre solo il 12% crede che non ci siano motivi di rivolta, e l’11% che gli italiani protestano senza essere violenti.

Del resto secondo questi stessi sondaggi elettorali la percezione è che la tensione sociale sia meno pronunciata oggi. Se gli anni scorsi a pensare che ve ne fosse molta o abbastanza era più del 70% oggi sono il 52%. Mentre solo il 31% crede ve ne sia nella propria città.

Questi sondaggi elettorali sono stati realizzati tra il 29 e il 31 marzo con metodologia Cawi su 800 soggetti, mentre quelli sulle intenzioni di voto sono stati fatti tra il 29 marzo e il 3 aprile su 1.200 persone con metodo Cati-Cawi-Cami.

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