Pensioni: Def chiude la strada a Quota 41? Le ipotesi in campo
Pensioni: Def chiude la strada a Quota 41? Le ipotesi in campo
Impietoso il bilancio definito dal Def, il Documento di Economia e Finanza, per quanto riguarda le uscite relative alla previdenza negli ultimi anni. Un fattore che, sommandosi alle poche risorse da destinare alla spesa pubblica, costituisce un ostacolo insormontabile, almeno per il momento, sulla strada della riforma previdenziale incentrata sull’introduzione di Quota 41. Quali ipotesi al vaglio del Governo Meloni per quanto riguarda il tema pensioni?
Pensioni: quasi 50 miliardi in 5 anni
Negli ultimi 5 anni la spesa per le pensioni è aumentata di quasi 50 miliardi. Si è passati dai 268,5 miliardi del 2018 (anno precedente all’introduzione di Quota 100) ai quasi 318 miliardi cui si dovrebbe arrivare quest’anno. Impietoso il bilancio relativo alla previdenza certificato dal Def, il Documento di Economia e Finanza che definisce l’orizzonte dei conti pubblici per i prossimi anni. Tra l’altro l’impennata della spesa per le pensioni non accennerà a calare nei prossimi anni: nel 2025 si arriverà a poco meno di 351 miliardi nel complesso, a quasi 362 miliardi nel 2026.
Considerando anche le poche risorse che sarà possibile destinare alla finanza pubblica, si impone uno stop alla riforma previdenziale programmata dal Governo. Questa dovrebbe essere incentrata su Quota 41, misura che permetterebbe di uscire dal lavoro alla maturazione di 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica. Questo non significa che l’esecutivo rinuncerà alla sua introduzione: tuttavia, non potrà che essere rinviata, probabilmente alla seconda metà della legislatura. Prima però dovrebbe arrivare una misura “ponte”: si pensa innanzitutto a una proroga di Quota 103 che potrebbe essere “allargata”.
Riforma previdenziale in “cantiere” dal prossimo autunno?
Nonostante il rallentamento alla tabella di marcia il Governo Meloni quindi non intende rinunciare alla Riforma delle Pensioni. Il Ministro del Lavoro Marina Calderone ha infatti assicurato che il “cantiere pensionistico” si aprirà a partire dall’autunno 2023. Dunque è possibile attendersi qualche provvedimento sulla previdenza collegato alla prossima Legge di Bilancio: l’ipotesi più probabile è allora il rinnovo di Quota 103 come si diceva, in scadenza il 31 dicembre 2023, magari in una versione potenziata, in parallelo, si pensa a un ampliamento del part time per i lavoratori prossimi al pensionamento, la cosiddetta “staffetta generazionale”.
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