Pensioni: Aumenti trattenute nel cedolino? Date pagamento maggio 2023
Pensioni maggio 2023: quando verranno pagate le pensioni a maggio 2023? Il calendario, come ogni anno, seguirà delle piccole variazioni dovute alla coincidenza con la Festa dei Lavoratori. Per alcuni amministrati Inps il cedolino mostrerà delle modifiche rispetto all’importo a causa di aumenti e trattenute? Uno sguardo veloce alle ultime notizie sul tema.
Pensioni: calendario pagamento maggio 2023. Date accredito e ritiro
Pensioni maggio 2023: come ogni anno piccole modifiche al calendario dei pagamenti a causa della coincidenza del primo giorno bancabile del mese con la Festa dei Lavoratori. In pratica, il Primo Maggio, appunto, il primo giorno del mese – che solitamente è anche quello in cui vengono accreditati i trattamenti previdenziali – non è considerato bancabile per cui quest’anno i bonifici bancari e postali slitteranno al giorno successivo, cioè martedì 2 maggio.
Lo stesso giorno comincerà la fase di ritiro della pensione in contanti presso gli uffici postali: continua la pratica di scaglionamento in base alla lettera iniziale del cognome inaugurata negli anni dell’epidemia di Covid 19. Questo il calendario nello specifico:
A e B – martedì 2 maggio 2023
C e D – mercoledì 3 maggio 2023
da E a K – giovedì 4 maggio 2023
da L a O – venerdì 5 maggio 2023
da P a R – sabato 6 maggio 2023
da S a Z – lunedì 8 maggio 2023
Cosa aspettarsi dal cedolino?
Pensioni maggio 2023: per quanto riguarda aumenti e trattenute, maggio 2023 purtroppo non sarà ancora il mese del riconoscimento dell’innalzamento (più gli arretrati) delle pensioni minime per come previsto dall’ultima Legge di Bilancio. Secondo le anticipazioni della stampa specializzata l’accredito di aumenti e arretrati per chi percepisce la minima non scatterà prima di luglio 2023. Nel cedolino di maggio 2023, d’altra parte, per molti amministrati Inps potrebbero comparire le trattenute fiscali relative a ritenute Irpef e addizionali comunali (in riferimento all’anno di imposta 2022): vengono riscosse attraverso 11 rate nell’anno successivo a quello cui si riferiscono. n virtù del ricalcolo delle tasse dovute dal pensionato (l’Inps termina le operazioni a fine febbraio), però, non è detto che il conguaglio sia per forza a debito (potrebbe essere stato maturato in credito in sostanza).
Per schematizzare:
i pensionati con reddito annuo da pensione inferiore ai 18mila euro e debito Irpef superiore ai 100 euro il recupero delle imposte dovute a seguito delle operazioni di conguaglio Inps avviene attraverso la suddetta rateizzazione in 11 tranche. Per cui gli amministrati che rientrano in questa categoria potrebbero ancora delle trattenute a pesare sul cedolino di maggio 2023.
I pensionati con reddito annuo da pensione superiore ai 18mila o, in ogni caso, con un debito Irpef inferiore ai 100 euro dovrebbero aver subito le trattenute già nella mensilità di marzo 2023. Dunque, nessuna trattenuta Irpef in vista con il cedolino di maggio 2023.
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