Sondaggi elettorali Swg, il Pd cresce ancora e arriva al 21,5%

Pubblicato il 2 Maggio 2023 alle 16:02 Autore: Gianni Balduzzi
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Salgono anche FdI, Forza Italia e Verdi-Sinistra, giù la Lega

Continua il momento positivo per il Pd dopo l’elezione di Elly Schlein come segretaria. Secondo gli ultimi sondaggi elettorali di Swg la scorsa settimana ha guadagnato 4 decimali, andando al 21,5%, più di due punti sopra il risultato delle politiche.

A chi ha sottratto consenso? Per ora non tanto al Movimento 5 Stelle, che con il 15,3% è a un livello inferiore a quello di alcuni mesi fa ma analogo a quello di settembre. Ha certamente rosicchiato dei punti agli alleati, come Verdi e Sinistra, che sono al 3,2%, ma nell’ultima rilevazione recuperano due decimali, o +Europa, al 2,3%.

E poi alle liste minori e al centro di Azione e Italia Viva. Insieme i partiti di Renzi e Calenda sono al 6,8%, lo 0,8% in meno che alle politiche. Tra i due con il 4,3% per ora è il primo ad avere la quota maggiore della ex federazione, mentre la formazione renziana è al 2,5%.

La maggioranza rimane piuttosto stabile, ma al suo interno cresce Fratelli d’Italia, che recupera uno 0,2% e va al 28,8%, mentre scende la Lega, ora al 9% dopo avere perso tre decimali. Su, di due, Forza Italia, a 6,8%.

Tra le liste più piccole è stabile all’1,8% Unione Popolare, mentre Per l’Italia con Paragone scende dal 2,3% al 2,1%. Giù, dello 0,3%, dal 2,7% al 2,4% anche la somma delle formazioni inferiori all’1%

Sondaggi elettorali Swg, meno disaffezione e senso di fragilità economica rispetto a 10 anni fa

Swg nei propri sondaggi elettorali periodicamente censisce la percezione che gli italiani hanno della situazione economica e non solo.

In una scala da 0 a 100, per esempio, l’indice di fragilità indica 43, è un po’ meno degli scorsi mesi, grazie al parziale rientro dei rincari dell’energia, ma più che a metà 2021, quando probabilmente vi era più ottimismo e fiducia. Allora si era toccato un minimo, 38, come in altre occasioni nel 2019ì8, 2019 e inizio 2020.

Rispetto al 2013 e 2014, all’indomani della crisi dell’euro, quando tale indicatore era arrivato a 50 e più, comunque, vi è un evidente progresso.

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Un ragionamento simile si può fare per quanto riguarda l’indice di marginalità sociale, un indicatore un po’ meno economico e un po’ più sociale. Che nella solita scala tra 0 e 100 arriva a 54, meno del massimo di 58 del febbraio 2021 o del 59 del lontano 2014, me più che nel 2019 o nel luglio 2020, quando vi era fiducia nella ripresa post Covid.

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Sale un po’ la fiducia nel futuro dell’Italia, a quota 41, 5 punti in più del 36 del luglio scorso, in occasione della crisi di governo. Non siamo ancora, però, al 45 del luglio 2021, quando forse a influenzare il dato vi era sia il gradimento verso Draghi che la vittoria agli europei degli Azzurri, o al 46 del gennaio 2019, quando era al governo un esecutivo, quello giallo-verde, allora popolare. Tuttavia i dati sono molto migliori di quelli di 8-10 anni fa. A fine 2013, dopo due anni di recessione, il livello di fiducia era solo a 19.

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Inferiore ad allora è anche la disaffezione verso politica ed istituzioni. Da 0 a 100 è a 40, contro valori superiori a 50 toccati tra fine 2014 e fine 2015. Come anche altre rilevazioni sottolineano sembra essere finito il tempo dell’antipolitica più dura

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Questi sondaggi sono stati realizzati tra il 5 e il 7 aprile su 800 soggetti con metodo Cawi per quanto riguarda le percezioni e tra il 26 e il 31 su 1.200 con metodo Cati-Cami-Cawi nel caso delle intenzioni di voto

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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