Gli italiani non credono che le tasse verranno tagliate
Dopo un periodo di appannamento sembrano tornate le buone notizie per Fratelli d’Italia sul versante delle intenzioni di voto. Secondo gli ultimi sondaggi elettorali di Swg il consenso aumenta e non di poco: cresce dal 28,8% al 29,5%, dello 0,7%, in una sola settimana.
Parallelamente gli alleati di centrodestra sono stabili, come è il caso della Lega, al 9%, oppure perdono meno decimali di quanti Fratelli d’Italia ne conquisti, come Forza Italia, che scende dello 0,2% al 6,6%.
Nell’opposizione è degno di nota il calo del Pd, dopo aumenti anche importanti: perde lo 0,4% e va al 21,1%, mentre il Movimento 5 Stelle recupera lo 0,3% e sale al 15,6%.
Nel Terzo Polo vi è un arretramento per Azione, che passa dal 4,3% al 4,1%, appena al di sopra della soglia di sbarramento delle elezioni europee, e un progresso per Italia viva, che guadagna lo 0,3% ed è ora al 2,5%.
Piuttosto bene Verdi e Sinistra e +Europa. Entrambe le forze aumentano di un decimale e vanno al 3,3% e 2,4%.
Segno meno, invece, per le piccole forze più radicali. Per l’Italia di Paragone va sotto il 2% perdendo lo 0,3% e adesso è all’1,8%. Si tratta di voti passati a Fratelli d’Italia? Unione Popolare invece cala dello 0,2% e scende all’1,6%. Le liste sotto l’1% vanno dal 2,4% al 2,2%
Sondaggi elettorali Swg, gli italiani contro la maggiore flessibilità dei contratti di lavoro
Questi ultimi sondaggi elettorali di Swg si occupano anche degli ultimi provvedimenti del Governo in ambito fiscale e occupazionale.
C’è poca fiducia che le tasse possano venire veramente abbassate. Solo il 6%, il 18% tra chi vota partiti della maggioranza, pensa che questo avverrà in modo significativo. Il 34% crede che saranno abbassate di poco.
A fronte di un 15% che non vi esprime vi è un 45% che pensa che non vi sarà alcun calo. Tra questi il 24% ritiene che la pressione fiscale rimarrà la stessa, mentre per il 21% addirittura aumenterà.
Non c’è molto entusiasmo neanche per quanto riguarda il Decreto Lavoro nella parte in cui facilita l’uso dei voucher e dei contratti a termine. Per il 47% si tratta di una mossa sbagliata, perché incentiva la precarietà. La pensa così anche il 23% di chi vota per il centrodestra. A favore è solo il 27%, il doppio se a esprimersi è chi sostiene la maggioranza. Molti, il 26%, non si esprimono.
La maggioranza relativa, il 46%, è anche in disaccordo sull’assegno di inclusione come sostituto del Reddito di Cittadinanza, anche se per motivi diversi. Se per il 7% si doveva abolire il Rdc senza mettere nulla al suo posto, per il 16% (il 47% tra chi vota il M5S) questo andava tenuto, e per il 23% si doveva trovare un terzo modo per aiutare chi ha bisogno. Il 40%, ovvero il 69% di chi vota centrodestra, è invece a favore.
Questi sondaggi elettorali sono stati realizzati tra il 3 e il 5 maggio su 800 soggetti con metodo Cawi nel caso delle domande sulle misure economiche e tra il 3 e l’8 su 1.200 con metodo Cati-Cami-Cawi nel caso delle intenzioni di voto.
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