I favorevoli aumentano nettamente solo tra gli elettori di Fratelli d’Italia
Un anno fa, all’inizio di aprile del 2022, in uno dei nostri sondaggi elettorali avevamo chiesto agli italiani se concordassero con la decisione del Governo Draghi di aiutare l’Ucraina contro la Russia con l’invio di armi.
La risposta era stata negativa. Il 14,6% si era dichiarato poco d’accordo e il 41,5% per nulla. Molto o abbastanza a favore erano il 42,2%.
Dopo un anno abbiamo ripetuto la domanda le percentuali sono cambiate, ma non di molto. I contrari sono aumentati del 2,2% salendo dal 56,1% al 58,3%, mentre i favorevoli sono scesi al 40,3%.
Questo è avvenuto nonostante a decidere per l’invio di armamenti sia un Governo di colore piuttosto diverso da quello di allora, un Governo di centrodestra con a capo Giorgia Meloni.
Un anno fa questa era di fatto leader dell’opposizione, ma – le cose non sono mai lineari e semplici in Italia – approvava l’assistenza militare all’Ucraina, mentre i suoi attuali alleati Lega e Forza Italia allora fossero nell’esecutivo ma con posizioni molto tiepide sulla questione.
Della stessa coalizione e con posizioni ancora più insofferenti era il Movimento 5 Stelle.
Questi cambiamenti di assetto sembrano non avere avuto un grande effetto sui numeri complessivi, ma solo perché si sono in parte compensati grandi mutamenti di orientamento opposto nell’opinione dei vari elettorati. Vediamo quali
Sondaggi elettorali TP, i democratici sempre per l’invio di armi, ma ora sono più tiepidi
Il dato più eclatante degli ultimi sondaggi elettorali del Termometro Politico sul tema riguarda coloro che votano Fratelli d’Italia. Un anno fa nonostante ufficialmente Giorgia Meloni fosse a favore dell’assistenza a Kiev, forse a causa del posizionamento all’opposizione, il 62,1% era contro l’invio di armi e il 35,7% a favore. Ora questi ultimi sono diventati il 49,6%, probabilmente in seguito all’insistenza della premier sul ruolo dell’Italia come fornitrice di armamenti all’Ucraina.
Al contrario aumenta la contrarietà dei leghisti, che già era evidente: i no passano dal 75% all’80,5%. Diventano maggioranza anche tra i forzisti, andando dal 48,3% al 54,1%.
Invariato, invece, il sì preponderante dei renziani, assieme agli elettori di Azione e +Europa i più favorevoli all’aiuto a Zelensky.
Cambiamenti in 12 mesi se ne sono visti anche tra le file di chi è all’opposizione. I pentastellati hanno accentuato il posizionamento contrario, ora per il no alle armi è ben il 92,8% di chi vota Movimento 5 Stelle, più del 70,6% di quando il M5S era al governo e Di Maio era ministro degli esteri.
Nel Pd se la maggioranza, il 59,7%, rimane invece per il sì, crescono i contrari, che sono passati dal 24,8% al 37,4%. È l’effetto di un certo spostamento a sinistra dopo l’elezione di Elly Schlein alla segreteria?
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