La fiducia in Giorgia Meloni è al 36%
Se alle elezioni comunali è aumentato il numero di comuni amministrato da un sindaco di centrodestra,a livello nazionale per la coalizione di governo non si segnalano avanzante. Anzi.
Il primo partito, Fratelli d’Italia, scende di ben sei decimali e va al 29,1%, e non bastano a compensare questo calo la crescita dello 0,3% della Lega, ora al 9,1% e quella dello 0,2% di Noi Moderati, all’1%. Considerando anche la riduzione di un decimale per Forza Italia, al 6,6%, secondo i sondaggi elettorali di Swg la coalizione passa dal 46% al 45,8%.
È comunque maggioranza di fronte a un’opposizione variegata e divisa, e le amministrative lo dimostrano.
Il Pd non si muove di molto, sale di un decimale e raggiunge il 21%, mentre il Movimento 5 Stelle guadagna lo 0,3% e si porta al 16,3%. Tra gli alleati di Elly Schlein +Europa è in ascesa di due decimali e giunge al 2,4%, mentre Verdi e Sinistra scendono dal 3,5% al 3,4%.
Nel Terzo Polo Azione arretra, perde lo 0,3%, ma rimane sulla soglia del 4%, mentre Italia Viva va dal 2,7% al 2,8%.
Tra le forze più radicali è da segnalare una perdita dello 0,2% per Unione Popolare, che va dall’1,6% all’1,4%, mentre Per l’Italia con Paragone rimane al 2%.
Sondaggi elettorali Swg, il gradimento per premier e Governo è in discesa
Negli ultimi sondaggi elettorali di Swg si tratta anche il tema della fiducia nel Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e nel Governo.
Il gradimento verso entrambi segue un trend che in fondo si è già visto in occasioni simili, ovvero di calo. Coloro che pensano che l’esecutivo sia molto o abbastanza efficace era del 50% all’inizio, sono diminuiti nettamente fino a gennaio, per poi riprendersi e poi scendere ancora al 36% attuale.
Meno mosso l’andamento della fiducia in Meloni. Dal 43% di fine ottobre è leggermente cresciuta fino a fine anno per poi calare nei mesi successivi, sino al 37% di maggio.
Si tratta di percentuali di gradimento che hanno già caratterizzato i governi precedenti: da un lato vi è una maggioranza che si oppone e non ha votato i partiti al governo, includendo anche molti astenuti, cui si aggiunge qualche deluso tra gli elettori di quelle formazioni; dall’altro coloro che rimangono sostenitori della parte vincente alle elezioni, che però, appunto, non sono il 100% di quanti l’avevano votata.
Questi sondaggi elettorali sono stati realizzati tra il 24 e il 29 maggio su 1.200 soggetti con metodo Cati-Cami-Cawi, mentre tra il 24 e il 26 maggio su 800 persone e con metodo Cawi nel caso della fiducia sull’esecutivo.
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