Nuova Irpef 2024 e Flat Tax: ultime notizie sulla Riforma Fiscale
Nuova Irpef 2024 e Flat Tax: i due punti nodali della Riforma Fiscale che il Governo Meloni sta preparando in vista della prossima Legge di Bilancio. Come potrebbe essere dettagliato l’intervento sulle aliquote dell’Imposta dei redditi e l’introduzione della “tassa piatta”. Uno sguardo alle ultime notizie sul tema.
A che punto sono i lavori sulla Riforma Fiscale
Nuova Irpef 2024 e Flat Tax: i due punti nodali della Riforma Fiscale che il Governo Meloni sta preparando in vista della prossima Legge di Bilancio. Dunque, già dal prossimo anno dovrebbe essere resa operativa una riduzione delle aliquote relative all’imposta sui redditi: diventeranno 3 dalle attuali 4 – anche se ancora sulle percentuali non c’è niente di certo (l’ipotesi più concreta vedrebbe sparire quella del 35%: rimarrebbero solo quella del 23%, del 27% e del 43%; opzione che andrebbe a favorire chiaramente i redditi fino a 28mila euro).
Insieme a questa iniziativa, l’esecutivo punta alla parametrazione di un’unica fascia di esenzione. In pratica, una sola no tax area per dipendenti, autonomi e pensionati (al momento per i redditi da pensioni si trova al di sotto degli 8.500 euro, per i dipendenti degli 8.174 euro, dei 5.500 euro per gli autonomi).
Nuova Irpef 2024 e Flat Tax: ultime notizie
Questa lo stato dell’arte a proposito della nuova Irpef 2024. Più ingarbugliata la situazione per quanto riguarda la Flat Tax al 15%: se della “tassa piatta” già beneficiano i lavoratori autonomi, obiettivo dichiarato del Governo è quello di estenderla anche ai subordinati con reddito fino agli 85 mila euro. Anche su questo punto le sicurezze latitano al momento. Nel frattempo però aumentano le quotazioni rispetto a una riduzione dell’Ires collegata alla quota di reddito che si investe in attività di impresa, in primis, in nuove assunzioni. Sulla stessa linea sembra ormai certo il battesimo di una qualche forma di razionalizzazione dell’Iva: insomma, una revisione delle modalità di esenzione su alcuni beni in particolare, come quelli di prima necessità.
Infine, da segnalare che una grande novità per il sistema Fisco italiano, in generale, potrebbe essere determinata dall’introduzione del cosiddetto “quoziente familiare”. L’altrimenti detto “modello francese”, in sostanza, prevede determinazione delle aliquote di imposta, la quota di tasse che si pagano ogni anno, e criteri di accesso alle agevolazioni non esclusivamente in base al reddito – come accade adesso – ma anche a numerosità e composizione del nucleo familiare.
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