Riforma previdenziale: Quota 103 verso la proroga. Ultime notizie
Riforma previdenziale: secondo le ultime notizie riportate dalla stampa specializzata la proroga di Quota 103 anche per l’anno prossimo è ormai certa. Una scelta che di fatto sposta il riassetto complessivo del sistema pensionistico programmato dal Governo Meloni a non prima del 2025. Una panoramica della situazione.
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Riforma previdenziale: Quota 103 verso la proroga. Ultime notizie
Riforma previdenziale: la proroga di Quota 103, misura di prepensionamento destinata a scadere il 31 dicembre 2023, è ormai cosa fatta secondo le ultime indiscrezioni raccolte dalla stampa specializzata direttamente all’interno dell’esecutivo. Il rinnovo della modalità di flessibilità in uscita sarà discusso con i sindacati nel corso degli incontri che dovrebbero essere condotti già nelle prossime settimane.
L’introduzione di Quota 41 per tutti, d’altronde, era già stata scartata per mancanza di risorse: detto ciò, non dovrebbero esserci ostacoli sulla strada della proroga di Quota 103. Da considerare che in soli 4 mesi dall’introduzione le liquidazioni avevano superato quelle con Quota 102 nell’intero 2022: un’indicazione chiara sul favore di cui gode tra i lavoratori prossimi alla pensione.
Chi potrà sfruttare la flessibilità in uscita nel 2024?
In attesa della riforma previdenziale, dunque, Quota 103 – a meno di sorprese dell’ultimo minuto – potrà essere sfruttata anche nel 2024. Per ricapitolare potranno andare in pensione coloro che hanno almeno 62 anni di età e almeno 41 anni di contributi.
Da considerare comunque che vengono fissate alcune regole che penalizzano chi sceglie di uscire dal mondo del lavoro: non è possibile cumulare pensione e redditi da lavoro fino ai 67 anni, l’età stabilità per la pensione di vecchiaia, e non è possibile ricevere più di 2.839,70 euro, 5 volte il trattamento minimo Inps, sempre fino al compimento dei 67 anni di età.
Inoltre, chi vuole sfruttare Quota 103 deve tenere conto delle finestre mobili per cui i lavoratori del privato devono aspettare 3 mesi dalla maturazione dei requisiti per ricevere il primo rateo della pensione, devono aspettare 6 mesi i dipendenti pubblici (l’1 settembre i dipendenti del settore Scuola).
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