Gli italiani non vogliono il servizio militare obbligatorio
I principali due partiti del Paese, Fratelli d’Italia e Pd, secondo gli ultimi sondaggi elettorali di Swg sono entrambi in calo. Quello di Giorgia Meloni scende dello 0,4% e si porta al 28,7%, mentre quello di Elly Schlein dello 0,2% ed è ora al 20,2%.
Sono le ultime intenzioni di voto prima della morte di Silvio Berlusconi e dei cambiamenti che probabilmente la sua dipartita porterà. Nel frattempo nel centrodestra proprio il partito dell’ex Cavaliere sale dal 7% al 7,3%, mentre la Lega cala dal 9% all’8,8%.
Ne approfitta il Movimento 5 Stelle, che recupera tre decimali e si ritrova al 16,4%. Sempre all’opposizione vi è il segno meno per Sinistra Italiana/Verdi, che va dal 3,6% al 3,4%, mentre +Europa aumenta dello 0,1% e raggiunge il 2,5%.
Segno più, invece, nel Terzo Polo, con Azione al 3,9% dopo aver recuperato un decimale, e Italia Viva che tocca il 3% dopo aver messo a segno un ottimo +0,3%.
Tra le liste minori stabili sia Noi Moderati, all’1%, che Per l’Italia con Paragone, al 2,2%, ma Unione Popolare sale e va all’1,6%.
Sondaggi elettorali Swg,
Swg ha voluto inserire nei propri sondaggi elettorali anche i temi legati alla difesa, come le spese militari, tornato alla ribalta con la guerra in Ucraina, e il servizio militare obbligatorio che alcuni vorrebbero reintrodurre.
Gli italiani sono molto freddi. Per il 43% l’esercito ha un numero di militati adeguato, e solo per il 29% troppo basso. C’è anche un 7% che anzi pensa i soldati siano troppi.
Tra chi non è di quest’ultima opinione la strategia migliore per avere più militari è quella di pagarli di più, mentre altri pensano che si debba promuovere il servizio militare nelle scuole, e solo il 28% crede che un buon strumento sia reintrodurre la leva.
Tra tutti i favorevoli alla naja sono il 39%, meno del 48% che è contrario. Sono i più giovani a essere contro la reintroduzione, con un 68% di opinioni sfavorevoli, e gli elettori di centrosinistra.
Il ritorno del servizio militare supera il 50% e raggiunge il 58% solo tra gli elettori di centrodestra.
Riguardo alle spese militari per il 46% andrebbero mantenute stabili e solo il 13% le vorrebbe aumentare, mentre per il 25% sarebbero da diminuire. Non pochi, il 16%, quelli che non si esprimono.
Questi sondaggi elettorali sono stati realizzati tra il 7 e il 9 giugno con metodo Cawi su 800 soggetti, mentre quelli sulle intenzioni di voto tra il 7 e il 12 giugno con metodo Cati-Cami-Cawi su 1.200 intervistati.
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