Gli italiani sono per regole più dure sui social network
I nostri sondaggi elettorali questa settimana registrano una discesa per il primo partito italiano, Fratelli d’Italia, che perde tre decimali e si porta al 29%.
Meno sorprendente il calo per Forza Italia, che dall’8,3% va all’8%. È probabilmente l’effetto della fine o dell’affievolimento dell’effetto Berlusconi, la reazione emotiva che aveva aumentato i voti del partito dopo la morte del suo leader.
In leggero aumento, dello 0,1%, la Lega, al 9,2%, mentre all’opposizione è stabile al 19,6% il Pd e il Movimento 5 Stelle guadagna un decimale e va al 16,1%.
Male Azione, che scende ancora a si porta al 3,5%, mentre diminuisce la distanza tra il partito di Calenda e quello di Renzi, con quest’ultimo che sale al 2,6%. È la stessa percentuale di Sinistra Italiana/Verdi, mentre +Europa è un gradino sotto, al 2,5%, come Per l’Europa di Paragone, che è in crescita.
Alla pari, ma su percentuali più piccole, anche Democrazia Sovrana Popolare e Unione Popolare, entrambi all’1,3%.
Sondaggi elettorali TP, per gli elettori Schlein si sta avvicinando al M5S
Come sempre misuriamo poi la fiducia degli italiani verso il Presidente del Consiglio. Che è stabile. Ad averne molta è il 25,8%, in calo e considerando chi ne ha abbastanza, in aumento, si arriva al 44,7%.
La maggioranza relativa, il 40,8%, afferma però di non nutrire alcuna fiducia in Giorgia Meloni, e il 14,1% poca.
Anche questa settimana ci siamo occupati dei principali fatti di attualità. Tra questi i rapporti tra il Pd e il Movimento 5 Stelle. Secondo i nostri sondaggi elettorali Elly Schlein sta portando il Pd sulle posizioni dei pentastellati. La pensa così esattamente il 60% degli italiani, ma solo per il 19,9%, che diventa 45,5% tra chi vota Pd, ciò è positivo. Per il 40,1% è negativo.
Vi è un 7,2% che non vede alcun avvicinamento e se ne rammarica e un 14,8% che non lo vede ma ne è contento. Tanti gli indecisi.
Parliamo anche di social network e degli effetti che hanno sui giovani, sull’onda dello scontro tra Roma tra un’auto noleggiata da alcuni youtubers e un’altra, su cui viaggiava un bambino che ha perso la vita. La maggioranza, il 53,6%, è per la linea dura, si dovrebbe per loro regolare sia i contenuti sia l’accesso di alcuni utenti. Per il 23,8% l’unica azione necessaria è porre un limite di età e solo una minoranza discolpa i social.
Passando alla politica internazionale ci occupiamo di Via della Seta. Il Governo vorrebbe annullare il memorandum con la Cina, ma gli italiani sono divisi.
Per il 46,9% è giusto (il 77% tra chi vota Fratelli d’Italia), ma solo per il 23% il motivo è che dovremmo rimanere nel campo occidentale, per gli altri dovremmo essere più autonomi da tutti.
Invece il 47,5% è contrario a questo abbandono. Per il 36%, nello specifico, perché si potrebbe rimanere saldamente occidentali e allo stesso tempo aumentare i rapporti con Pechino. Solo l’11,5% vorrebbe avvicinarsi alla Cina per allontanarci dall’Occidente.
Infine nei nostri sondaggi elettorali, collegandoci alla domanda precedente, abbiamo chiesto se in futuro i Brics potranno essere un’alternativa all’Occidente.
Quasi il 20% non ne ha idea, ma tra gli altri la maggioranza è per il sì. Per il 26,4% è già così ed è positivo, mentre per il 27,6% ciò rappresenta un rischio.
Per il 36,2% non accadrà, i Brics non sostituiranno l’Occidente e vi è un 10,7% che se ne dispiace e un 15,5% che pensa che in fondo non è un’alleanza reale e coesa.
Questi sondaggi elettorali sono stati realizzati con metodo Cawi tra il 20 e il 23 giugno su 4.400 intervistati
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