Tfs dipendenti pubblici: sentenza contro rate. Cosa cambierà?

Tfs dipendenti pubblici: sentenza contro rate. Cosa cambierà?

Tfs dipendenti pubblici: sentenza contro rate. Cosa cambierà?

Tfs dipendenti pubblici: il pagamento a rate del trattamento di fine servizio, la liquidazione dei dipendenti pubblici, è stato giudicato – ancora una volta – scorretto dal punto di vista costituzionale in una sentenza della Consulta. Parlamento chiamato a intervenire dagli alti magistrati.

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Tfs dipendenti pubblici: incostituzionale pagamento a rate

Tfs dipendenti pubblici: una nuova sentenza della Consulta (dopo una simile del 2019) interviene sulla questione del pagamento dilazionato della liquidazione per i dipendenti pubblici. Nel dispositivo si legge che: “Il differimento della corresponsione dei trattamenti di fine servizio (Tfs) spettanti ai dipendenti pubblici cessati dall’impiego per raggiunti limiti di età o di servizio contrasta con il principio costituzionale della giusta retribuzione, di cui tali prestazioni costituiscono una componente; principio che si sostanzia non solo nella congruità dell’ammontare corrisposto, ma anche nella tempestività della erogazione”.

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Una posizione netta quella degli alti giudici che, d’altra parte, rinviano al Parlamento ogni decisione su come ripianare gradualmente il vulnus costituzionale. Qualche tipo di intervento potrebbe essere incardinato a questo punto già nella prossima Legge di Bilancio quando dovrebbe muovere i primi passi la Riforma previdenziale. Il pensiero corre naturalmente alla tenuta dei conti pubblici anche se giusto qualche mese fa l’ormai ex Presidente Inps Tridico aveva calcolato che mettersi al passo con il pagamento dei Tfs – costo di circa 15 miliardi – fosse un’operazione alla portata dell’istituto.

Come viene pagata la liquidazione al momento?

Tfs dipendenti pubblici: allo stato dei fatti un lavoratore del settore pubblico deve aspettare da un minimo di 12 mesi per ricevere la liquidazione in caso di pensionamento per raggiunti limiti di età o periodo di servizio. L’attesa sale ad almeno 2 anni in caso di dimissioni volontarie e a 5 anni in caso di uscita anticipata dal lavoro con Quota 100 o Quota 102. Tra l’altro, gli importi spettanti a titolo di Trattamenti di Fine Servizio vengono erogati in un’unica soluzione solo se inferiori a 50mila euro. Se superano i 50mila ma rimangono entro i 100mila vengono pagati in 2 rate, in tre rate annuali se superano i 100mila euro.

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