Pensioni 2024: modifiche in vista per Opzione Donna. Quando

Pensioni 2024: modifiche in vista per Opzione Donna. Come e quando

Pensioni 2024: modifiche in vista per Opzione Donna. Quando

Pensioni 2024: modifiche in vista per Opzione donna ma tutto dipenderà dalla fetta che spetterà alla riforma della previdenza nella prossima Legge di Bilancio. Anche se il Governo non ha fornito molti dettagli nell’ultimo incontro con i sindacati sul tema, sembra ormai certo che la forma di pre-pensionamento dedicata specificatamente alle lavoratrici non resterà nella forma attuale anche l’anno prossimo. Una panoramica su quello che si sa al momento.

Pensioni 2024: modifiche in vista per Opzione Donna. Quando

Pensioni 2024: modifiche in vista per Opzione Donna. Quali è ancora presto per saperlo: tutto dipende dalla quota di risorse che verranno stanziate al capitolo riforma previdenziale con la prossima Legge di Bilancio. Tuttavia, nonostante la scarsezza di novità emerse a margine dell’ultimo incontro Governo-Sindacati sul tema Pensioni, l’esecutivo ha fatto intendere come in autunno dovrebbe rimettere mano alla forma di pre-pensionamento dedicata specificatamente alle lavoratrici.

Con la Finanziaria per l’anno in corso sono state imposte alcune limitazioni alla modalità di uscita dal lavoro con ricalcolo contributivo dell’assegno (attualmente risulta limitata a caregiver, invalide civili al 74%, e licenziate). Una scelta che oltre a ridurre notevolmente la portata oltre che l’appeal di Opzione Donna e andata, di fatto, a creare una relativamente folta platea di esodate. Insomma, si è determinata una situazione per cui difficilmente potrà essere ancora differito un intervento legislativo.

Due le strade percorribili al momento

Pensioni 2024: dunque, sarebbero due le strade percorribili sul percorso della modifica di Opzione Donna secondo le indiscrezioni riportate dalla stampa specializzata. Da precisare che, nonostante non sia mai stato veramente escluso, diventa sempre più improbabile il ritorno ai requisiti della modalità originaria, cioè quella che consentiva il pensionamento con 58 anni di età (59 per le autonome) più 35 anni di contributi.

Quindi, la prima ipotesi sarebbe l’introduzione del paletto dell’età anagrafica dei 60 anni di età senza altri vincoli come quello che verte sul numero di figli. La seconda prevederebbe, invece, l’applicazione del modello Ape Sociale anche a Opzione Donna che a questo punto diventerebbe una sorta di anticipo pensionistico a cui si potrebbe ricorrere a partire dai 60, dai 61 o dai 63 anni, l’età per cui si può usufruire dell’Ape.

Segui Termometro Politico su Google News

Scrivici a redazione@termometropolitico.it