Rottamazione quater: quando risponde l’AdE? Possibili esiti
Rottamazione 2024: scaduta la fase di presentazione delle domande di adesione alla definizione agevolata dei debiti col Fisco, i contribuenti adesso devono aspettare una comunicazione da parte dell’AdE. Quali sono le tempistiche previste per la risposta e i possibili esiti.
Rottamazione 2024: quando risponde l’AdE?
Rottamazione 2024: i contribuenti che intendevano aderire alla definizione agevolata delle cartelle esattoriali pendenti prevista dall’ultima Legge di Bilancio avevano tempo fino al 30 giugno 2023 per inoltrare la propria richiesta (solo per quelli residenti nei comuni colpiti dall’alluvione di maggio è stata prevista una proroga fino al 30 settembre 2023). Adesso gli stesso contribuenti devono attendere notizie da parte dell’Agenzia delle Entrate in merito alla propria istanza.
L’AdE risponderà entro il 30 settembre 2023 comunicando l’approvazione o il rigetto della domanda di definizione agevolata. L’Agenzia potrebbe comunicare anche un’accettazione parziale della richiesta, in particolare, se all’interno dei carichi pendenti ne risultano alcuni non coperti dalla misura prevista dalla Finanziaria dello scorso anno. Se si è richiesto il prospetto informativo, cioè l’elenco delle cifre da versare al Fisco, prima di inviare domanda si dovrebbe essere pienamente al corrente dei debiti contratti che rientrano o meno nella sanatoria.
Approvazione, rigetto, accettazione parziale
Rottamazione 2024: in caso di approvazione della richiesta di definizione agevolata bisognerà solo rispettare le scadenze previste dal rigido calendario dei pagamenti per eliminare il debito con il fisco senza l’applicazione di maggiorazioni dell’importo. Il saldo della prima rata (o unica a seconda dei casi) prevista per il 31 ottobre 2023: sarà l’AdE a comunicare l’importo da versare (a quel punto si avrà la certezza definitiva di essere rientrati nella rottamazione quater). D’altra parte, la propria domanda potrebbe essere rigettata.
Questo può accadere o perché il debito con il Fisco non si inserisce nel periodo coperto dalla definizione agevolata (1 gennaio 2000 – 30 giugno 2022) o perché la tipologia di debito in generale non è oggetto di rottamazione. Infine, può capitare anche che la propria domanda sia accolta in modo parziale: ciò significa che alcuni dei debiti per cui si intende usufruire della sanatoria rientrano per periodo e tipologia nel quadro della rottamazione quater mentre altri risultano esclusi dalla definizione agevolata.
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