Decreto mutuo: verso provvedimento “spalma debito”. Cosa si sa
Decreto mutuo: tenere il passo delle scadenze per i risparmiatori che hanno piano d’ammortamento in corso, soprattutto se si parla di uno a tasso variabile, è diventato molto difficile negli ultimi tempi a causa dei rialzi dei tassi di interesse voluti dalla Bce nel tentativo di abbassare l’inflazione. Il Governo Meloni starebbe programmando un intervento: in cosa potrebbe consistere? Ecco le poche informazioni disponibili al momento.
Decreto mutuo: verso provvedimento “spalma debito”. Cosa si sa
Decreto Mutuo: il Governo Meloni starebbe pensando a un intervento per andare incontro ai numerosi risparmiatori che non riescono più a tenere il passo delle rate. In particolare, quelle dei piani di ammortamento a tasso variabile hanno subito la maggiore impennata a causa dei rialzi di interesse voluti dalla Bce. La base di partenza si possono riassumere con le dichiarazioni del titolare del MEF Giancarlo Giorgetti a margine dell’ultima assemblea dell’Abi, l’Associazione che riunisce le banche italiane.
“Indispensabile e urgente l’allungamento della durata dei mutui a tasso variabile” ha detto il ministro dell’Economia aggiungendo poi “l’impatto delle rate è talvolta insostenibile per le famiglie”. La stessa Abi, in parallelo, ha ricordato la disponibilità degli istituti di credito a potenziare l’istituto della mediazione con i mutuatari – almeno con quelli in regola con i pagamenti – sul fronte della durata del finanziamento anche ricorrendo allo strumento della surroga.
Costi aggiuntivi in caso di allungamento?
Decreto mutuo: diverse banche hanno già in qualche modo anticipato delle misure che il Governo potrebbe rendere strutturali. Unicredit, per esempio, offre ai propri clienti in difficoltà la possibilità di sospendere per 12 mesi il rimborso della quota capitale ma anche quella di allungare la durata del piano fino a quattro anni. Mentre si attendono nuovi dettagli da parte dell’esecutivo le associazioni dei consumatori avvertono: non basta allungare la durata del mutuo per alleggerire il carico che pesa su chi è in difficoltà con il pagamento delle rate, bisogna anche fare in modo che il prolungamento non comporti costi aggiuntivi.
Infatti, insieme all’aumento della durata aumenterebbe anche la quota di interessi da versare a meno che non venga previsto un meccanismo che escluda tale aggravio: si consideri un Taeg del 4,4% su un mutuo di importo tipico per la durata di 25 anni, portando la durata a 30 anni si andrebbero a pagare quasi 17.500 euro in più di interessi, 3.500 euro in più per ciascun anno aggiuntivo.
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