Per l’invio di armi è il 49%
Le vicende dirompenti di una guerra cambiano inevitabilmente nel tempo le opinioni delle persone rispetto a quanto accade nel corso del conflitto e soprattutto il coinvolgimento personale.
Nel caso dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia è stato in parte così: nei primi mesi il consenso verso l’invio di armi a Kiev e le sanzioni a Mosca è scemato, ma poi è tornato a crescere.
Secondo i sondaggi politici di Demos, realizzati a fine giugno, dopo la ribellione del battaglione Wagner, la percentuale di quanti sono a favore del mantenimento delle sanzioni è salita al 63%, contro il 57% di ottobre 2022.
Meno marcati i cambiamenti sull’invio di armi, che è visto positivamente dal 49%, un punto in meno che ad aprile ma più che nell’estate 2022, quando solo il 43% era per la spedizione di missili, munizioni, carri armati.
Sondaggi politici Demos, per il 62% Putin è più debole
Coerente con questi numeri sono quelli su Vladimir Putin. Per il 62% è più debole. Lo stop e gli arretramenti cui l’esercito russo è stato costretto, a dispetto delle previsioni, e gli scontri interni con la Wagner hanno offuscato la sua immagine. Solo il 21% pensa che sia forte allo stesso modo e il 13% che sia più forte.
Ad essere più convinti della sua maggiore debolezza sono gli elettori del PD, con il 76%, ma anche la maggioranza assoluta degli elettori di centrodestra la pensano allo stesso modo, anche il 55% dei leghisti, nonostante tra chi vota il partito di Salvini vi sia un 31% che crede che Putin sia in realtà più forte di prima.
In ogni caso l’88% degli italiani continua a essere preoccupato della guerra, ma chiaramente in modo meno intenso che all’inizio dell’invasione.
Questi sondaggi politici sono stati realizzati da Demos a fine giugno con metodo Cati-Cami-Cawi su 1.005 soggetti
Segui Termometro Politico su Google News
Scrivici a redazione@termometropolitico.it