In aumento di mezzo punto anche il centrodestra
Guadagnare mezzo punto in una settimana nelle intenzioni di voto non è cosa da poco se si è un partito medio. È il caso del Movimento 5 Stelle, che secondo i sondaggi elettorali di Swg passa dal 16,9% al 17,4%, crescendo a livelli che secondo i vari istituti non toccava dai tempi dell’elezione di Elly Schlein a segretaria Pd.
Ed è proprio il confronto con il Partito Democratico a offrire spunti interessanti: questo è invece in calo dello 0,4% e per la prima volta scende sotto il 20%, al 19,7%. Tra i due partiti di opposizione ora vi è una differenza di solo il 2,3%, contro il 3,2% precedente.
Anche la maggioranza avanza dello 0,5%, grazie al progresso di tre decimali di Fratelli d’Italia, che sale al 28,5%, e a quello dello 0,2% della Lega, ora al 9,6%. Stabile, al 6,4%, è invece Forza Italia.
Nell’ex Terzo Polo si assiste a un aumento dello 0,3% di Azione, che risale al 3,8% e a una riduzione di Italia Viva, che passa dal 2,8% al 2,6%.
Pochi i cambiamenti tra gli alleati del Pd nel centrosinistra: Verdi e Sinistra rimangono fermi al 3,3%, mentre +Europa cresce, ma solo di un decimale, e va al 2,7%.
A perdere consenso sono invece le liste più piccole. Per l’Italia con Paragone cala dello 0,3% all’1,9%, mentre Unione Popolare cede lo 0,2% e va all’1,7%. Le liste sotto l’1%, invece, cadono dal 2,7% al 2,4%.
Sondaggi elettorali Swg, scende il gradimento nel governo, non in Meloni
Tra i dati più peculiari degli ultimi sondaggi elettorali di Swg vi sono quelli sulla fiducia nell’esecutivo e nel Presidente del Consiglio. Per la prima volta da novembre vi è un significativo gap tra i numeri e una netta differenza nel trend.
La percentuale di quanti affermano che il governo è molto o abbastanza efficace scende a un minimo del 35%, il 15% in meno rispetto al momento dell’insediamento e il 3% rispetto all’inizio dell’anno. È fisiologico del resto.
Quelli che invece hanno molta o abbastanza fiducia in Giorgia Meloni dopo essere diminuiti fino a maggio, quando hanno raggiunto un minimo del 38% sono ora risaliti al 39%.
Vi è quindi almeno un 4% di italiani che ha stima per il Presidente del Consiglio ma non per il Governo. Questo è già successo in passato, ora sarà interessante osservare se e come questo gap potrà influire sulle intenzioni di voto.
Questi sondaggi elettorali sono stati realizzati tra il 6 e l’8 settembre con metodo Cawi su 800 soggetti, mentre quelli sui partiti sono stati fatti tra il 6 e l’11 settembre con metodo Cati-Cami-Cawi su 1.200
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